Era il 4 luglio dello scorso anno quando la task force regionale sull’occupazione, presieduta da Leo Caroli, dopo svariati rinvii, si decise a riunirsi a Bari, alla presenza del neoeletto sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, per discutere per l’ennesima volta dei lavoratori ex Nubile dell’impianto di CDR di Brindisi. Un fiume di parole, qualche dichiarazione di circostanza e poi il nulla.
Il problema, come è noto, dipende a doppia mandata dall’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti, presieduta da Gianfranco Grandaliano. Per Brindisi e la sua provincia, a differenza di altre zone della Puglia, non si riescono a sbloccare investimenti nel settore dei rifiuti e quindi da una parte ci sono i cittadini di questa provincia che sono costretti a pagare somme esorbitanti di Tari proprio a causa dell’assenza di impiasnti per il trattamento dei rifiuti. Dall’altra ci sono gli ex laboratori della piattaforma CDR che attendono dal 2015 che qualcuno si ricordi di loro. Tante promesse (anche da parte della stessa Regione Puglia), tanti impegni disattesi, ma nessun fatto concreto. Agli inizi di questa settimana la task force si sarebbe dovuta riunire per l’ennesima volta, ma Grandaliano aveva altri impegni e quindi si è registrato l’ennesimo rinvio. Adesso se ne parlerà il prossimo 10 maggio. Ciò che risulta incomprensibile, oltre all’immobilismo della stessa task force, è il silenzio delle organizzazioni sindacali rispetto ad un atteggiamento dilatorio di questo tipo. E non ci si spiega neanche il silenzio dell’Amministrazione Comunale che sull’argomento (oltre che specificatamente sulla tutrela dei lavoratori) potrebbe dire e fare tanto, a partire da una denuncia pubblica per i continui e ingiustificati rinvii. Ma tutti tacciono. E i lavoratori restano a casa…
