(m.c.) – Gli accadimenti degli ultimi giorni ci consentono di fare alcune riflessioni. Partiamo da un elemento emerso nel corso di una recente conferenza stampa. Nei primi venti giorni di novembre la percentuale della raccolta differenziata a Brindisi è salita al 48%. Non era mai accaduto in questa città, neanche durante il tanto decantato periodo in cui il servizio veniva svolto dalla Monteco.
E per valutare questo dato, basta pensare che in Puglia la differenziata è al 41,34%, mentre Brindisi si avvicina velocemente al dato nazionale che è del 52,5%. Tra i capoluoghi di provincia facciamo di gran lunga meglio di tutti. Un autentico miracolo compiuto dalla gestione commissariale del Comune (libera dai lacciuoli della politica) e soprattutto da Ecotecnica, una azienda che è entrata in punta di piedi, ma che giorno dopo giorno dimostra di poter competere ad altissimi livelli. A luglio ha raccolto una eredità drammatica: differenziata scesa al 12%, presenza in città di cumuli di rifiuti, personale demotivato e non pagato ed una organizzazione del servizio a dir poco strampalata, con rioni dove si svolgeva il porta a porta ed altri dove c’erano i cassonetti stradali.
L’azienda di Lequile ha portato a Brindisi una gran quantità di mezzi nuovi e soprattutto ha riorganizzato il servizio, uniformando in tutta la città i giorni di raccolta della differenziata e fornendo kit di sacchetti e quasi centomila mastelli alle famiglie ed ai condomini. A questo ha aggiunto una imponente campagna di comunicazione (anche nelle scuole, con i nostri bambini), ha attivato due centri di raccolta materiali, un numero verde ed una efficiente pagina facebook ed è pronta ad intervenire in poche ore per risolvere le emergenze.
Il tutto, con una spesa inferiore rispetto a quella sostenuta anni addietro, quando il rapporto tra aziende (prima Monteco in maniera preponderante e poi anche Ecologica Pugliese) è stato contraddistinto da una infinità di contenziosi che hanno paralizzato il servizio ed arricchito tanti studi legali.
Perché abbiamo fatto l’esempio della differenziata? Perché rappresenta il volto bello e pulito della nostra città, lo sforzo che tanti brindisini stanno compiendo per non lasciar precipitare nel degrado la tanto amata Brindisi. Certo, la strada è ancora molto lunga. Da un lato abbiamo teppisti che notte tempo incendiano i cassonetti, quelli in doppiopetto che sui social invitano la gente a non effettuare la differenziata con il porta a porta e quelli che riempiono il cofano della propria autovettura di spazzatura per poi abbandonarla in aperta campagna. Ma abbiamo anche, per fortuna, una città che vuole cambiare, che reagisce ai soprusi, che chiede aiuto alle forze dell’ordine e che accetta di mettersi in gioco. Ed è su quella che dobbiamo puntare le speranze di una Brindisi migliore, più vivibile, al passo con il resto della Nazione.