ECCO TUTTI I PEZZI CHE HA PERSO LA SINDACA IN SETTE MESI DI GOVERNO DELLA CITTA’

Sette mesi di governo della città tra i più travagliati che ricordi la storia recente della città di Brindisi. L’esperienza della prima donna alla guida del Comune non è sicuramente tra le più semplici, ma va dato atto ad Angela Carluccio di non aver ancora abbandonato la nave, nonostante tutte le difficoltà. I primi problemi sono nati all’indomani della vittoria nel turno di ballottaggio. Le foto che la ritraevano nei festeggiamenti al fianco di qualcuno tra i “personaggi che contano” della politica brindisina diedero fastidio a Carmelo Palazzo. “Hanno vinto loro? – affermò l’anziano leader di Impegno Sociale – E allora governino da soli la città”. Un risentimento che nasceva dal fatto di essere stato proprio lui l’artefice dell’intesa tra tante forze politiche diverse tra loro. Il contrasto con Impegno Sociale divenne insanabile nel momento in cui la sindaca attuò delle scelte relative all’impiego dei dirigenti. Già dal primo consiglio comunale, pertanto, Carmelo Palazzo, Giampaolo D’Onofrio e Antonio Manfreda passarono di fatto sui banchi dell’opposizione. Gli altri due consiglieri comunali di Impegno Sociale (Lino Luperti e Marika Rollo), invece, scelsero di costituire un gruppo autonomo, i “Coerenti per Brindisi”, a cui aderì anche il consigliere Umberto Ribezzi, in rotta con i Democratici per Brindisi. La storia recente è ben nota: anche Luperti e Rollo hanno deciso di non legittimare l’operato di questa sindaca e quindi sono stati i promotori di una mozione di sfiducia che, allo stato attuale, conta su sedici firme. I pettegolezzi di corridoio dicono che tra i nemici di questa Amministrazione adesso bisogna annoverare anche l’ex assessore al bilancio Del Grosso, il quale non avrebbe gradito la “cacciata”. Ed hanno sbattuto la porta anche l’ex assessore all’ambiente Francesco Silvestre e, in ultimo, il notaio Errico. Ci sono tutte le condizioni, insomma, per parlare di un vero e proprio record. Ed è ormai chiaro a tutti che occorre invertire la rotta: andando a casa (per le opposizioni) o partendo finalmente con una azione amministrativa incisiva e sganciata dalla “conta” giornaliera dei consiglieri che ti sostengono.

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