La politica brindisina è davvero molto strana.
Ci sono quelli che accettano supinamente (si badi, mica ho detto subiscono) o per interesse le ingerenze di altri (autorità portuale, confindustria…) e quelli che invece accettano le ingerenze e le promesse di governi regionali e nazionali “amici” pur di tenerseli tali, che non si sa mai. Poi ci sono anche quelli sempre nel mezzo ma senza essere virtù.
Poi però, tutti, per una estate intera sono capaci di accapigliarsi su una questione di purissima lana caprina mentre tutto intorno è il disastro: la torcia alta o la torcia bassa.
Come se davvero fosse quello il problema. Come se il resto intorno non contasse. Come se la faccenda di Edison fosse caduta sui tavoli di tutti oggi e l’avessero scoperta solo grazie alla torcia elevata.
E tutti si comportano come una classe di bulletti pronti a sputarsi e menarsi nel cortile della scuola per dimostrare chi comanda mentre i più furbi e pericolosi, osservano lo spettacolo dei fessi e fanno valere il loro dominio.
Ma la storia è lì e tutti sappiamo come sono andate le cose su Edison.
Chi davvero non lo ha mai voluto spiegando da sempre che è la morte del porto, chi lo ha sostenuto con fervore da cultore di materia per conto terzi o per altre ragioni, chi dava una botta alla ruota e una al cerchio per non scontentare alleati e rischiare di perdere il tram del governo ed allo stesso tempo si preoccupava di non deludere altri amici pronti all’affare, chi era più attento al suo salto nella politica che conta che al resto e si muoveva come il peggiore degli scafati, chi non ha mai capito nulla e non si è mai letto una carta ma dava lezioni e oggi prova a sostenere il contrario.
Poi c’è la storia.
Quando in consiglio comunale approdò la questione Edison, le cose andarono così.
Il 22 febbraio del 2021, in video conferenza per la pandemia, il consiglio comunale, da me presieduto, discusse in maniera unificata due ordini del giorno presentati dai consiglieri Cavalera e Quarta (Forza Italia) e Loiacono (Idea) e Saponaro (Lega).
L’ordine del giorno impegnava, tra le altre cose, sindaco e giunta (cito testualmente) “a favorire, per quanto di competenza, la realizzazione del progetto GNL Edison Spa nel porto di Brindisi…”.
Al termine della discussione il documento fu approvato con 12 voti di tutti i consiglieri di opposizione (PRI, Forza Italia, Movimento 5Stelle, Idea, Lega, Brindisi in Alto gli altri).
Pd, Ora tocca a noi e altri della maggioranza abbandonarono l’aula.
Il 26 luglio del 2021 arrivò in consiglio, da me presieduto, in presenza, la delibera di presa d’atto dei pareri degli uffici tecnici da inviare alla conferenza dei servizi ministeriale.
Tutti i gruppi di opposizione abbandonarono la seduta di consiglio, la maggioranza si ritrovò in numero inconsistente per proseguire i lavori (il PD perdeva pezzi tra assenti e usciti dall’aula) e preso atto di questo, sciolsi legalmente la seduta.
Vale la pena ricordare che poche ore dopo, ad addolcire pillole e supposte, arrivarono le rassicurazioni farsa del presidente Emiliano che bastarono a più di qualcuno a sedare ogni cosa.
Come tutti sappiamo, qualche tempo dopo, lo stesso Emiliano con il fido assessore Delli Noci ha condannato Brindisi a questa porcata.
La vicenda del ricorso al Tar è nota a tutti.
Questa è la storia.
Oggi, come ieri, a me interessa solo difendere Brindisi, il nostro porto, il futuro della nostra terra e quello dei nostri figli.
Le discussioni sulla candela (cosa nota da tempo) sono esercizi di cerchiobottismo inutile alla città e armi di distrazione di massa buone per chi vuole affossarla.
Ognuno dicesse da che parte sta.
Chi sta con Brindisi e chi vuole continuare a svenderla.
Chi sta con Brindisi, senza troppi giri e tripli salti carpiati deve dire con chiarezza e convinzione che il futuro non può essere un pericoloso bombolone nel cuore del porto.
Al di là di ogni torcia alta bassa lunga o corta.
E deve dire in tutte le sedi possibili che Brindisi ha già dato.
E soprattutto che adesso Brindisi deve soltanto avere.
Su queste basi, e solo su queste, personalmente aderisco alla manifestazione indetta per il prossimo 24 agosto.
Giuseppe Cellie
(ex consigliere comunale/presidente del consiglio comunale)