EMILIANO: “APPLICHEREMO IMMEDIATAMENTE GLI INSEGNAMENTI DI QUESTA EPIDEMIA”

– AUMENTANO POSTI LETTO E TERAPIE INTENSIVE.

– STOP AI PIANI OSPEDALIERI INADEGUATI ALLE PANDEMIE.

– PIANI EMERGENZA COVID PER OSPEDALI, RESIDENZE, CENTRI DIURNI

– LABORATORI DI ANALISI ENTRERANNO NELLA PIANIFICAZIONE OSPEDALIERA E DEI SERVIZI SOCIOSANITARI.

 

“Questa epidemia dimostra che tutte le regole che i vari governi centrali di tutti gli schieramenti avevano imposto sul dimensionamento della rete ospedaliera non prevedevano il rischio pandemia e pertanto erano sbagliate. L’organizzazione mondiale della sanità aveva più volte avvertito  di questo rischio sin dai primi anni 2000. Adesso la Regione Puglia andrà avanti da sola, sempre disponibile a concertare le proprie azioni con il governo centrale, e si doterà di una rete ospedaliera nella quale si valuterà la ridestinazione di molti siti, la gestione della coda lunga dell’epidemia Covid, contestualmente alla ripresa negli ospedali che torneranno Non Covid della attività ordinaria che presto diventerà urgente. È ormai chiaro che servono più posti letto, più terapie intensive, più personale e anche più assistenza domiciliare anche attraverso i medici di medicina generale e l’impiego delle nuove tecnologie. Con queste delibere comincia la rivoluzione della sanità pugliese che applicherà tempestivamente i durissimi insegnamenti di questa epidemia”.

Lo comunica il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano illustrando le ragioni delle sei delibere approvate oggi dalla Giunta in materia di sanità.

“Sulla base normativa del decreto con il quale si è dichiarata l’emergenza sanitaria a livello nazionale – spiega Emiliano – abbiamo approvato queste delibere di Giunta che servono ad adeguare i nostri sistemi sanitari all’emergenza e a trovare le compensazioni economiche per gestire tutto questo contesto. La logica che ispira queste delibere è quella di concordare con il sistema privato il modo in cui cerchiamo di compensare – senza danneggiarlo – la sospensione delle attività ordinarie e la gestione dei reparti Covid che a qualcuno abbiamo chiesto come controprestazione. Ricordo che abbiamo lasciato aperta a tutti i privati la possibilità di entrare nella rete Covid. Il principio è quello di anticipare loro sul meccanismo ordinario determinate somme, salvo conguaglio con le prestazione che cominceranno a effettuare anche nell’anno a venire. Questo sistema che stiamo attuando è molto rigoroso”.

Nella fase emergenziale determinatasi a seguito della pandemia Covid-19, si è reso necessario assumere, in linea con le indicazioni nazionali, iniziative atte a contenere al massimo il contagio, impartendo disposizioni  di limitazione, ed in alcuni casi di sospensione  delle attività sanitarie e sociosanitarie.

Tali iniziative hanno avuto un impatto sulle imprese  del comparto, che possono mettere a rischio la loro permanenza sul mercato. Pertanto, in questa prima fase, anche al fine di sostenere le strutture  private  schierate in prima linea con il SSR,  si è ritenuto necessario intervenire su quegli asset che per loro vocazione e per tipologie di prestazioni erogate, presentano modelli  organizzativi più complessi, che  qualora non sostenuti efficacemente avrebbero determinato pesanti ripercussioni sul mantenimento dei livelli occupazionali.

Sul versante delle strutture residenziali – RSA, Presidi di Riabilitazione, Strutture di Riabilitazione psichiatrica – e semiresidenziali – Centri diurni per soggetti anziani, disabili e psichiatrici – sono stati garantiti i flussi finanziari mensili, anche attraverso una rimodulazione delle prestazioni erogate.

Si è proceduto a ridisegnare la rete ospedaliera regionale per renderla funzionale alle esigenze del COVID-19 potenziando i posti letto di terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive. A tal fine è stata resa pubblica una manifestazione d’interesse rivolta alle strutture private accreditate e agli Enti ecclesiastici. In relazione ai setting assistenziali individuati per i quali le strutture hanno dato la loro disponibilità, sono state determinate le relative tariffe e garantiti i flussi finanziari mensili.

In attesa delle decisioni a livello nazionale, la riformulazione della rete ospedaliera e delle nuove linee guida, ha gettato le basi per poter garantire, in una situazione di normalizzazione, la domanda di salute che in precedenza, non già per mancanza di professionalità ma per esercizio della libera scelta, si canalizzava verso le Regioni del nord.

Le forme di anticipazione finanziaria comportano l’obbligo per le strutture di mantenere i livelli occupazionali senza ricorrere ad altre forme alternative di sostegno al reddito.

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