ENNESIMA ODISSEA AL “PERRINO”. PROTAGONISTI UNA MAMMA E IL SUO BAMBINO…

Ecco la incredibile storia raccontata a Brindisitime da una giovane mamma brindisina. Una terribile esperienza vissuta al “Perrino”.

Ecco il suo racconto:

Vorrei raccontare la mia esperienza all’ospedale Perrino.
Lunedì 1 novembre alle 21:30 sono andata in ospedale per portare mio figlio di 5 anni. Facciamo il tampone ed entriamo al pronto soccorso. In accettazione non c’era nessuno che potesse registrarci. Sono stata dalle 22:00 fino alle 22:36 con il bimbo in braccio senza una sedia e senza una barella. Finalmente arriva qualcuno e ci registra. E ci lasciano nel corridoio in una sitizuazione orripilante. Anziani che tossivano senza mascherina. Un vecchietto con il sedere scoperto con la flebo all’interno per farlo defecare. infermieri senza mascherina. Finalmente mio figlio può essere sottoposto ad una visita pediatrica; io sempre con il bambino in braccio a percorrere un sacco di strada nell’ospedale. Fanno un prelievo al bambino e attendiamo fini alle 00:15 e mi dicono che gli faranno una flebo. Finalmente ci sediamo su una sedia e facciamo questa flebo con il bimbo in braccio. Alle 2:20 arrivano le analisi e ci fanno fare un’ecografia dove chi l’ha eseguita non riusciva a capire se il bambino avesse o meno l’appendicite. Decidono di dare codice arancione al bimbo e vogliono ricoverarlo, eseguire una terapia con flebo per 2/3 giorni e nel caso poi operarlo. Facciamo il tampone molecolare e finalmente ci danno una barella. Il bimbo crolla e io avevo bisogno di andare al bagno. Fermo un infermiere e chiedo se potesse entrare mio marito eseguendo il tampone, che aspettava fuori in macchina. Me lo fanno entrare senza fare il tampone, come se mi avessero fatto un favore.
Ci arriva il risultato del tampone mio e di mio figlio per il ricovero e ci chiamano in privato perché la dottoressa voleva parlarmi. Mi dicono di aver contattato la chirurgia pediatrica del Vito Fazzi e che, secondo loro, sarebbe opportuno andare lì dal dottor Ronzini (sono convinta che non hanno capito nulla).
Al che mi dicono: “signora se lei ha la macchina vada con la sua; visto che il bimbo non ha insufficienza respiratoria non ha bisogno dell’ambulanza”.
Insomma, alle 6:30 ci mettiamo in macchina e andiamo al pronto soccorso del Vito Fazzi. Una disponibilità e una gentilezza incredibile. Non abbiamo atteso più di 3 minuti. Mi hanno visitato il bimbo e non aveva problemi all’appendicite. Ha un infiammo all’intestino, dovuto a delle feci vecchie che lui non riesce ad espellere.
Siamo stati in tutto 26 ore fuori casa per un prelievo ed una ecografia. Grazie al Perrino di Brindisi.
Sicuramente da oggi in poi, qualsiasi cosa succeda, io andrò a Lecce!
Aggiungo anche che in pediatria l’infermiera che ha fatto il prelievo al bimbo, chiedeva alla sua collega : ma così va bene se metto l’ago?
Inconpetenti.

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no_fumo_torchiarolo

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