Comunicato del consigliere e assessore regionale Fabiano Amati.
“Eppure si tratta di salvare la vita al 2% della popolazione pugliese. Migliaia di persone che vivono senza sapere di avere l’epatite C (HCV) e con il rischio di morire, nonostante vi siano farmaci utili a salvare la vita.
I politici hanno fatto leggi e delibere, ciò che manca è un’esecuzione completa del programma di prevenzione.
Avremmo dovuto invitare al test, entro il 31 dicembre 2024, tutti i cittadini nati nella fascia 1969-1989, e invece risultano invitate solo 650.000 persone su 1.145.990. Tra questi invitati (accreditando a questo rango anche le persone che hanno scelto di fare volontariamente il test) si sono sottoposti al test 197.000, per 1.463 positivi a cui è stata salvata la vita.
Allo stato, dunque, non sono stati ancora inviati 495.990 inviti, tra i quali ci si attendono qualche centinaia di positivi.
E tutto questo solo riflettendo sulla fascia 1969-1989, nonostante la strategia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità richieda l’eliminazione dell’epatite C entro il 2030 e per tutte le fasce d’età.”