Il clima di incertezza che da mesi grava sul sito Euroapi di Brindisi è diventato ormai insostenibile.
L’assenza di risposte concrete da parte dell’azienda alimenta un senso di precarietà che colpisce duramente le lavoratrici e i lavoratori, soprattutto in vista della fermata estiva, con decine di contratti di lavoro in scadenza che rischiano seriamente di non essere rinnovati.
A distanza di più di un anno dalla dichiarazione, avvenuta a febbraio 2024, della volontà di cedere lo stabilimento, l’azienda continua a temporeggiare, generando vuoti produttivi che mettono a rischio la tenuta occupazionale, sia diretta che dell’indotto. Dietro la retorica della “riduzione dei costi” e del “blocco degli investimenti” si cela un disegno chiaro: smantellare progressivamente il sito, colpendo i livelli occupazionali, peggiorando le condizioni di lavoro e mettendo a repentaglio, di conseguenza, la sicurezza dei lavoratori.
A quasi due mesi dal nostro ultimo formale sollecito, non solo non è arrivata alcuna risposta, ma si continua a ignorare deliberatamente ogni principio di corrette relazioni industriali. Questo atteggiamento rappresenta un grave affronto non solo ai lavoratori, ma anche alle istituzioni locali e a tutto il territorio.
Abbiamo più volte richiesto (anche pubblicamente nei precedenti comunicati) e nell’ultimo incontro svolto con l’Azienda presso Regione Puglia, un confronto urgente con la direzione aziendale e con i vertici francesi, per procedere, vista la decisione confermata di cedere lo stabilimento, in maniera celere attraverso tutte le fasi per arrivare alla vendita. Condizione che si potrebbe concretizzare, vista la presenza di soggetti industriali che hanno manifestato interesse a rilevare lo stabilimento e che potrebbero soprassedere in caso del protrarsi dei tempi della prevista vendita.
Pretendiamo chiarezza, – dichiara Antonio Frattini Segretario Regionale FILCTEM CGIL Puglia -rispetto e un piano industriale credibile per il futuro del sito di Brindisi, con o senza Euroapi. L’azienda non può più permettersi di decidere unilateralmente le sorti dello stabilimento continuando, nel frattempo, a danneggiarlo con fermi produttivi e scelte che compromettono la continuità operativa. È indispensabile che ogni valutazione sul futuro del sito venga condivisa con le organizzazioni sindacali e le istituzioni del territorio, in un percorso trasparente e partecipato.
Confidiamo nel prossimo appuntamento, richiesto e fissato per il prossimo 10 luglio presso Confindustria, con la presenza dei livelli nazionali delle organizzazioni sindacali, per arrivare a definire in tempi rapidi una certezza per il futuro.
Brindisi 03 luglio ’25
Antonio Frattini
Coordinatore Regionale FILCTEM Puglia