Fa tappa nella sede della Asl Brindisi il viaggio della Fiaccola della pace, organizzato dal Croas Puglia, il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali.
Questa mattina erano presenti all’evento Una luce contro la guerra il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, il presidente Croas Puglia Massimiliano Fiorentino, il direttore Ats Brindisi 1 Maurizio Moscara e l’assistente sociale Barbara Musciagli. Presente anche la Garante delle persone private della libertà della Provincia di Brindisi, Valentina Farina.
“Per la pace – ha sottolineato Maurizio De Nuccio – dobbiamo impegnarci anche nei gesti quotidiani. In ambito sanitario, poi, pace e salute vanno di pari passo: accogliamo questa fiaccola che è un messaggio semplice ma di grande forza simbolica”.
“Quello della pace – ha aggiunto Vincenzo Gigantelli – è un valore da difendere, anche con azioni simboliche come il viaggio della fiaccola. È lo strumento per un momento di riflessione e ispirazione su simboli condivisi di civiltà e convivenza”.
“Un ringraziamento da parte della direzione strategica – ha detto invece Loredana Carulli – va all’Ordine degli assistenti sociali che ha promosso questo evento. La pace è fatta di azioni quotidiane e già la famiglia e la scuola sono luoghi fondamentali per educare alla convivenza e al rispetto della diversità”.
“La fiaccola – ha affermato Massimiliano Fiorentino – è un simbolo di speranza, giustizia sociale e unità tra i popoli. Abbiamo attraversato la Puglia per portare questo messaggio: la prossima tappa sarà la Asl di Foggia”,
Per Maurizio Moscara “in questa fase è importante qualunque gesto che possa rappresentare un elemento di coesione tra istituzioni. Non sarà molto, ma costituisce un motivo per essere in pace con la propria coscienza”.
“Le nostre cartelle sociali – ha detto Barbara Musciagli – non sono solo documenti amministrativi, ma reportage sulla condizione umana. Noi assistenti sociali siamo tessitori delle relazioni umane e ogni volta che riusciamo a ricucire un rapporto, a reintegrare un individuo a garantire un diritto, aggiungiamo un filo alla tela della pace”.
I medici Valeria Lagattolla e Raffaele Quarta, la psicologa Silvia Sammarco, il mediatore linguistico interculturale Khaled Bouchelaghem e il piccolo Mohamed hanno poi letto riflessioni sul tema della pace. Hanno ricordato che la pace ci chiama a una responsabilità personale e collettiva, che è un esercizio quotidiano che si costruisce nei gesti piccoli prima che nelle grandi decisioni politiche e che per arrivare alla pace bisogna dichiarare guerra alla guerra.
Al termine degli interventi, la fiaccola è stata benedetta da fra Adolfo Marmorino della Cappellania dell’ospedale Perrino