FAUSTO PAPETTI AL GIUGRA’ DI OSTUNI

Martedì 21 agosto 2018 alle ore 22.00, abbiamo intenzione di ricordare uno dei più grandi artisti italiani esistiti “Fausto Papetti”: la sua carriera iniziò nel 1955 quando, dopo aver fatto parte di alcune orchestre jazz, formò il complesso I Menestrelli del Jazz insieme a Pupo De Luca alla batteria, Ernesto Villa al contrabbasso, Giampiero Boneschi (in seguito sostituito da Gianfranco Intra) al pianoforte ed Ezio Leoni alla fisarmonica e all’accordion.

Il gruppo effettuò molti spettacoli e venne messo sotto contratto dalla Music di Walter Guertler per cui incise sia alcuni 78 giri sia alcuni 33 giri, anche con la denominazione tradotta in inglese The Minstrels Of Jazz.

Proprio alla Music ebbe l’occasione di conoscere i Campioni, gruppo che all’epoca accompagnava su disco e in concerto Tony Dallara, con cui iniziò a suonare.

Nel 1959 lasciò il gruppo e firmò un contratto per la Durium come strumentista, prendendo parte quindi alle incisioni delle basi musicali per vari artisti della casa discografica. Un giorno tuttavia il direttore della grande orchestra di cui faceva parte non volle registrare il lato B di un 45 giri perché Estate violenta, il pezzo scelto tratto dal film omonimo, non aveva un arrangiamento soddisfacente.

Il produttore, ansioso di concludere, decise allora di fare a meno dell’orchestra e convocò all’istante la sezione ritmica della stessa formazione composta da soli quattro elementi: basso, batteria, chitarra e sax. Il giovane sassofonista al quale fu affidato il brano del film era appunto Fausto Papetti che durante le prove improvvisò una personale elaborazione della melodia, sottolineata con perfetto intuito dalla sezione ritmica. Dopo la prova Papetti dichiarò di esser pronto per iniziare, ma la registrazione era già stata fatta all’insaputa dei quattro ragazzi nel corso della prova stessa.

Il 45 giri di Estate violenta uscì nel 1959 con la denominazione di Fausto Papetti Sax alto e Ritmi ed ebbe un tale successo di vendita da superare quello della colonna sonora originale del film e da convincere la Durium a fargli incidere, nello stesso anno, il suo primo album. Sulla copertina una foto dello stesso Papetti e ancora la scritta Fausto Papetti – Sax alto e ritmi. Si trattava di una raccolta che comprendeva sedici celebri brani del periodo arrangiati in versione strumentale, scelti fra musiche da film (ad esempio il tema musicale de La dolce vita scritto da Nino Rota o quello di Scandalo al sole) e successi del momento (Till, Too Much Tequila), non tralasciando però il suo primo amore, il jazz, con Cheek to Cheek. A questo album fece seguito un secondo, Fausto Papetti – Sax alto e ritmi – Serie ballabili n° 2 che alternava con la stessa formula brani di musiche da film, standard e versioni strumentali di successi del momento. A partire dal terzo album i suoi dischi furono tutti intitolati “Raccolta” e contraddistinti da un numero ordinale.

Tra i musicisti che lo accompagnavano il noto batterista Pupo De Luca, già con Papetti nei Menestrelli del Jazz, che negli anni seguenti suonò anche con Adriano Celentano e Enzo Jannacci per poi dedicarsi al cinema come attore e Tullio De Piscopo, che da 1972 al 1982 suonò in 20 raccolte, dalla 15ª alla 34ª.

Papetti divenne molto noto per tutti gli anni sessanta e settanta e ogni sua nuova raccolta raggiungeva regolarmente i vertici delle classifiche di vendita; nel decennio 1965 – 1975, per tutta la durata delle stagioni estive, suonò con la sua orchestra e il suo cantante Jimmy Roty presso la Casina Municipale a Selva di Fasano (BR), frazione collinare del comune di Fasano, all’epoca frequentata da grandi nomi della musica come Mina, Peppino Di Capri, Ornella Vanoni, Caterina Caselli, John Foster (Paolo Occhipinti), Lara Saint Paul, Fred Bongusto, ecc.; anche all’estero riscuoteva notevole successo, soprattutto in Germania, Spagna e in tutto il mercato latinoamericano.

Le versioni di Papetti si prestavano a un ascolto facile e disimpegnato e costituivano spesso la soluzione ottimale per fare da sottofondo musicale a ristoranti, alberghi, negozi e ad accompagnare viaggi in automobile. Il maggior successo si ebbe pertanto proprio con la diffusione della musicassetta come supporto sonoro facilmente trasportabile e per tutti gli anni settanta Papetti arrivò a pubblicare anche due raccolte all’anno; quella più venduta risulta essere la 20a, che arrivò fino al primo posto nel 1975. Papetti divenne quindi il vero e proprio capostipite di un genere e molte case discografiche vollero tentare la stessa formula con altri valenti strumentisti, come Johnny Sax o Piergiorgio Farina.

Le raccolte di Fausto Papetti segnarono anche una svolta nel costume: le copertine si caratterizzavano infatti per la presenza di foto di nudi femminili, all’epoca giudicate molto audaci, ma mai tuttavia incappate in provvedimenti di sequestro per oltraggio al pudore.

Parallelamente alle “Raccolte”, la Durium pubblicava anche alcuni album a tema: ad esempio I remember, Old America, Evergreen, Bonjour France, Made in Italy, Ritmi dell’America Latina, Cinema anni ’60, Cinema anni ’70.

Nel 1985, dopo ben 25 anni, Fausto Papetti abbandonò la Durium per passare alla CBS, dal 1988 poi acquisita dalla Sony Music; dal 1989 ha inciso per la Fonit Cetra.

Fausto Papetti è mancato nel 1999 all’età di 76 anni a seguito di un infarto ed è sepolto ad Ospedaletti, dove ha vissuto per oltre venticinque anni.

Nel 2016 il suo nome torna alla ribalta, venendo citato più volte in vari episodi nella serie tv L’ispettore Coliandro andata in onda su Rai 2.

Per godersi pienamente la serata sotto le stelle, si potrà assaggiare l’eccellente cena tipica pugliese, curata appositamente per l’estate 2018 dallo Chef Quirino Loparco.

 

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