FEDERAZIONE DEI GIOVANI SOCIALISTI PUGLIA IN RICORDO DELLE VITTIME DELLA DALMAZIA, FIUME E ISTRIA

Compagne e Compagni

 

Il 10 febbraio è il giorno del ricordo delle vittime italiane della Dalmazia, Fiume e dell’Istria che subito dopo la seconda guerra mondiale vengono cedute alla Iugoslavia comunista di Tito, e la guerra di liberazione si trasformo’ in guerra di persecuzione nei confronti della popolazione italiana. Orrori come le foibe e l’isola di Goliotok(campo di concentramento del regime comunista) dove vengono addirittura mandati a morte anche molti partigiani italiani(spesso iscritti al PCI)che hanno addirittura combattuto a fianco di Tito con la sola colpa di essere italiani, Simbolo del dramma che incombeva su Trieste fu la morte del partigiano Vinicio Lago, colpito da una pattuglia jugoslava mentre su un carro armato catturato ai tedeschi, e che egli aveva pavesato con la bandiera tricolore, stava rientrando a Trieste, nella città dove era nato a che egli credeva ormai libera come tutte le altre città italiane. Era il 1° maggio del ‘45; il giorno prima ventisei patrioti erano caduti a Trieste sotto il piombo nazista per l’insurrezione della città.

spinsero la popolazione italiana a fuggire dalle loro terre, in Italia non avranno un buon trattamento dalla sinistra vetero comunista con l’accusa di essere fascisti ma fascisti non erano in quanto vittime della storia.

Il giorno del ricordo viene istituito molto tardi, nel 2004  eppure ancora oggi c’è ancora paura di parlarne soprattutto da parte di certa sinistra ancora ancorata a un passato fallimentare quando invece dovrebbe far valere le idee del socialismo liberale, del socialismo democratico e del socialismo libertario.

 

Ci sono fazioni politiche che non riescono a vedere altra realtà se non quella dettata da una terribile moralità: l’unico Bene è credere sempre che la linea dei Maestri sia esente da errori. 

 

Il dogmatismo ha reso strumento elettorale una delle ultime tragedie del secondo conflitto mondiale, lordando una memoria collettiva composta di tante perdite, straziando animi colmi di una nostalgia, di un senso di vuoto che non sarà mai sanabile. 

 

Eppure oggi c’è una sinistra che ricorda e condanna tutte quelle azioni che provocarono il massacro e che innescarono un esodo, con la stessa forza con cui si condanna e si ricorda chi piantò i semi di quell’odio con le politiche della discriminazione e della retorica di una violenza che doveva essere anch’essa giustificata dalla creazione di un grande Leviatano totalitario. 

 

La decisione dell’Unione Europea di equiparare il comunismo al nazismo ha un grande significato per i popoli dell’est ma anche per i popoli dell’ovest perché il messaggio è chiaro qualunque sistema distrugga la dignità umana va condannato e il novecento ce l’ha insegnato.

 

Il segretario regionale della Federazione dei Giovani Socialisti Puglia Gabriele Zammillo

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