Fials: “Asl Brindisi non paghi la Fondazione San Raffaele. Prima vengano tutelati gli ex lavoratori”

La FIALS denuncia con forza l’inaccettabile silenzio istituzionale rispetto alla notizia, trapelata attraverso alcuni organi di stampa, dell’emissione di un decreto ingiuntivo – da parte del Tribunale di Brindisi – che vedrebbe la ASL Brindisi obbligata a pagare la Fondazione San Raffaele per la presunta cessione di beni strumentali all’interno della struttura di Ceglie Messapica. Una decisione che, se confermata, rappresenterebbe uno schiaffo inaccettabile alla dignità dei tanti ex dipendenti della Fondazione, ancora in attesa di ricevere le ultime mensilità e le spettanze dovute. Ricordiamo che la stessa ASL è destinataria di numerosi atti di pignoramento presso terzi, promossi dai lavoratori per recuperare quanto spetta loro di diritto. FIALS DIFFIDA formalmente la ASL dall’effettuare qualsiasi pagamento alla Fondazione, ricordando che la legge impone l’obbligo di custodia sui crediti pignorati (art. 546 c.p.c.), la cui violazione è sanzionata penalmente (art. 388-bis c.p.). Ma non finisce qui. Se da un lato la ASL ha il dovere di agire con trasparenza e rispetto delle norme, dall’altro la Regione Puglia non può restare spettatrice. Chiediamo al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e al Direttore del Dipartimento Salute di intervenire immediatamente e assumere il ruolo di garanzia che spetta loro: controllare l’operato della ASL e vigilare affinché ogni euro disponibile vada a tutelare prima i lavoratori e non chi ha lasciato solo debiti alle proprie spalle. FIALS non permetterà che vengano ignorati i diritti di chi ha lavorato con professionalità e dedizione all’interno della struttura di Ceglie Messapica. La Regione si assuma le proprie responsabilità, ora. In assenza di risposte chiare e tempestive, siamo pronti a mobilitare i lavoratori e intraprendere ogni azione necessaria a tutela dei loro diritti, anche nelle sedi giudiziarie. Il tempo dei silenzi è finito. Ora servono risposte, fatti, e giustizia per i lavoratori.

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