PER L’ENNESIMA VOLTA CHIEDIAMO:
L’INL SIA MESSO IN GRADO DI FUNZIONARE APPIENO!
Per l’ennesima volta lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sono costretti a
mobilitarsi in tutta Italia.
Per l’ennesima volta dobbiamo denunciare che, sebbene alcuni passi in avanti siano stati compiuti
in questi anni, come esito delle mobilitazioni e degli scioperi del personale, siamo ancora ben
lontani dal rendere pienamente operativo l’INL.
Nei mesi scorsi l’INL è stato nuovamente escluso dall’aumento del salario accessorio, previsto
dal cosiddetto Decreto-Legge PA (D.L. n. 25/2025) e, solo dopo nuovi comunicati e
mobilitazioni, sembrerebbe che nella bozza della legge di bilancio all’esame del Parlamento
potrà rientrarvi.
Allo stesso modo, nei giorni scorsi è stato pubblicato il decreto-legge n. 159, cd “Decreto
sicurezza sul lavoro”, che contiene alcune disposizioni sull’INL.
Tra queste, è importante il previsto aumento da 20 a 30 milioni annui del fondo per
l’efficientamento, che porterà ai lavoratori dell’INL una somma sicuramente più dignitosa per il
lavoro e gli obiettivi raggiunti.
Inoltre, lo stesso decreto prevede che INL, nel triennio 2026-2027-2028 sia autorizzato ad
assumere ulteriori n. 300 unità di personale ispettivo tra ordinari e tecnici.
Tuttavia, con estrema amarezza, abbiamo dovuto constatare che il testo del decreto-legge non
contiene disposizioni che erano presenti nel testo approdato in Consiglio dei Ministri e che
prevedevano strumenti di welfare migliorativi in favore dei dipendenti dell’INL e dello stesso
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Allo stesso modo, è stata espunta la norma che
consentiva all’Ente di utilizzare fondi del proprio bilancio per le spese informatiche e la
sicurezza delle sedi.
In entrambi i casi, sembrerebbe che sia stato decisivo l’intervento della Ragioneria Generale dello
Stato, nel silenzio se non nell’inerzia dei preposti uffici del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali.
I dipendenti di INL sono stanchi di sentirsi essere chiamati in causa solo in occasione di
infortuni o morti sul lavoro, senza che alle parole seguano adeguati fatti da parte della
Ministra Calderone e del suo staff.
L’ultimo concorso per assumere un migliaio di ispettori tecnici, chiamati a vigilare sulla salute e
sicurezza sul lavoro, non riuscirà nemmeno a coprire la metà dei posti messi a bando. Questo
accade perché continua a persistere una sperequazione tra le responsabilità richieste al
personale e la retribuzione corrisposta, ancora inadeguata.
Nel frattempo, a causa della grave carenza di personale amministrativo – oltreché di ispettori – si
pone un serio problema di tenuta dei servizi in diverse sedi del Centro-Nord del Paese.
Ciò che noi chiediamo è che il Governo presieduto dall’on. Meloni e la Ministra competente,
l’on. Calderone, compiano azioni concrete per garantire l’attrattività dell’Ispettorato
Nazionale del Lavoro. Chiediamo che l’INL sia autorizzato ad usare parte del proprio bilancio
per destinarne una parte al personale. In questo modo si potranno finalmente prevedere forme
di welfare aziendale per tutti i dipendenti e istituire un sistema indennitario, a cominciare
dall’indennità per la funzione ispettiva, ancora inesistente.
Occorre ammodernare la struttura informatica che, a distanza di anni, appare ancora
eccessivamente fragile e ancora troppo incompleta.
E’ necessario tornare ad una attività di vigilanza capace di aggredire i macro-fenomeni di
illegalità, superando la logica svilente dei numeri nelle attività di vigilanza, meramente
incentrata su quante ispezioni siano state fatte. Così, ad esempio, nella giornata internazionale
contro la violenza sulle donne, rimarchiamo il ruolo che l’INL ha rispetto al contrasto alle
discriminazioni di genere e a tutela delle lavoratrici madri, un ruolo troppo spesso dimenticato
dall’Amministrazione stessa, cui chiediamo maggiore attenzione su questo.
Noi chiediamo con forza che si intervenga in fase di conversione del Decreto-Legge, per
inserire finalmente norme – come quelle espunte – che possano realmente rendere più attrattivo
l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, vigilando costantemente sul loro iter.
E’ ora di passare dalle parole ai fatti.