Furore (M5S): L’Unione Europea intervenga sul rigassificatore nel porto di Brindisi

“Il rigassificatore di Brindisi non rispetta le normative europee e andrebbe chiuso”, è netta la posizione di Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle sull’impianto Edison nel porto di Brindisi.

“L’autorizzazione da parte del Ministero della transizione ecologica per l’installazione e l’esercizio del deposito di gas GNL è stata infatti emessa senza la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e senza un’adeguata valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini. Non a caso gli enti locali – Comune e Provincia di Brindisi – hanno espresso il loro parere sfavorevole, evidenziando a loro volta la mancata compatibilità ambientale e il rischio di incidenti rilevanti. Insieme alla collega Maria Angela Danzì e sollecitati dal nostro consigliere comunale Roberto Fusco, abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione Europea chiedendo di valutare se l’impianto stesso è in contrasto con la normativa comunitaria. Persino il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha rilevato la non idoneità del sito e si è rivolta alla Commissione chiedendo di aprire un’istruttoria per verificare il rispetto della direttiva Habitat e Seveso. L’impianto Edison si trova infatti nella banchina Costa Morena Est, adiacente al corridoio ecologico del Sito Natura 2000 Punta della Contessa. Quello del brindisino è un territorio già duramente penalizzato in passato, merita invece di essere valorizzato e tutelato con investimenti sul turismo, i trasporti e la sanità. Peccato invece che il governo Meloni pensi solo agli affari col gas”, conclude Furore.

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