GENTILE (CNA): BEN VENGANO NUOVI INVESTIMENTI, MA IL TERRITORIO DECIDA
SU COSA PUNTARE PER DETERMINARE CONDIZIONI DI SVILUPPO
Abbiamo appreso dalla stampa, nei giorni scorsi, la notizia riguardante
lo sblocco di circa otto milioni di euro di nuove realizzazioni
nell’area di Brindisi rientrante nella Zona Economica Speciale. Il
commissario straordinario della Zes ha esercitato i poteri speciali che
gli sono stati attribuiti per legge, accelerando l’iter autorizzativo e
quindi mettendo mano ad uno dei fattori che condizionano la
realizzazione di infrastrutture e di nuovi insediamenti produttivi: le
lungaggini burocratiche.
Nulla da obiettare, quindi, se non fosse che ancora oggi non siamo stati
posti in condizione di conoscere quali opere sono state “sbloccate” e
quindi di cosa stiamo parlando.
All’annuncio del commissario della Zes, infatti, non ha fatto seguito
alcuna comunicazione da parte del Consorzio Asi, nel cui ambito
ricadrebbero gli interventi finanziati.
Chi opera nell’area industriale di Brindisi da decenni ne conosce le
problematicità ed anche le conseguenze che tali carenze determinano
sulla vita delle aziende. Proprio sulla base di tale elemento,
probabilmente un maggiore coinvolgimento – anche attraverso le
associazioni di categoria – sarebbe risultato estremamente utile.
Il rischio che si corre, infatti, è che la corsia autorizzativa
preferenziale riservata ai commissari delle ZES diventi un modo per
velocizzare investimenti senza aver valutato se gli stessi sono
realmente compatibili con il modello di sviluppo del territorio.
Un motivo in più, pertanto, per creare un sistema efficace di
concertazione tra tutti coloro che hanno un ruolo nello sviluppo di
quest’area.
La mancanza di una “visione” condivisa, peraltro, genera contrasti che
rischiano di provocare solo danni al territorio.
Un altro esempio riguarda il via libera che la Regione Puglia ha dato
alla realizzazione di un deposito di GNL proposto da Edison e di un
deposito di carburanti proposto dalla società Brundisium.
Ovviamente la nostra associazione non è contraria a nuovi investimenti,
soprattutto se generano nuove opportunità imprenditoriali e visibili
ritorni occupazionali, come ci pare possa avvenire per i due depositi di
carburanti proposti.
Il problema è che la mancanza di dialogo rischia di vanificare
l’esigenza di dare il via libera solo a ciò che potrà risultare utile
allo sviluppo di Brindisi e del suo porto.
E’ realmente giunto il momento, quindi, di discutere in maniera fattiva
del futuro di Brindisi, di ciò che realmente occorre per orientarlo
verso obiettivi di sviluppo “compatibile”. E non sarà certo con gestioni
troppo isolate di enti e postazioni e con lo scarso confronto che si
potranno risolvere i problemi di un’area del paese dove fino ad oggi si
è consentito di fare tutto e il contrario di tutto, ben lontani
dall’esaltazione di vocazioni decise da chi in questo territorio ci
abita e ci lavora.
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi