Un modus operandi tipico per evadere il fisco: costituire e interporre una società fittizia riconducibile a una “testa di legno” con la funzione di acquistare prodotti e vederli in completa evasione di imposta per poi scomparire, consentendo ai reali soggetti del commercio un illecito benefitto. Una grave forma di sleale concorrenza ai danni dei soggetti economici onesti che è stata intercettata e portata alla luce dalla Guardia di Finanza di Brindisi, che da qualche tempo seguiva i movimenti di una azienda ittica locale, dedica al commercio. Tre sono i brindisini, familiari titolari dell’azienda in questione, 1 amministratore delegato e 2 soci, e il commercialista, anche lui brindisino recidivo al reato, che curava le pratiche che hanno portato a un’evasione fiscale di ben 1 milione di euro; e un rumeno, il prestanome, residente a Brindisi, ma di fatto utilizzato proprio come “testa di legno” per gli acquisti e le vendite, per poi scomparire chiusi “gli affari”.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Brindisi hanno seguito i movimenti finanziari di questa società a conduzione familiare, operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti ittici, il cui amministratore di fatto e il commercialista, erano riusciti nei mesi a occultare al fisco materia imponibile per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro ed evadere I.V.A. per oltre 1 milione. Al termine delle indagini sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria i cinque soggetti responsabili dei reati tributari messo in piedi con il sofisticato sistema di frode attraverso la costituzione e l’interposizione “fittizia” di una società italiana riconducibile al prestanome rumeno che acquistava prodotti ittici dalla Grecia.
Quest’ultima, non versando l’I.V.A., consentiva alla società brindisina la vendita di prodotti ittici
Conseguentemente, sulla base dei riscontri investigativi operati dalle fiamme gialle, il G.I.P. del Tribunale di Brindisi, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato al recupero delle imposte evase pari a 1,3 milioni di euro, nei confronti dell’amministratore di fatto della società e del suo commercialista.
Pertanto, nei giorni scorsi, i finanzieri hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro procedendo ad apporre i sigilli a 3 appartamenti, 2 depositi, 3 garage, 2 autoveicoli, 3 motoveicoli di grossa cilindrata e disponibilità finanziarie riconducibili ai 2 indagati e all’azienda per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.