Gioia: Cosa c’entra Amati con l’accordo raggiunto tra la ASL e i sindacati? Nulla

Partiamo da un dato oggettivo: la Regione, pur invitata, non ha partecipato al tavolo. Il merito dell’accordo va esclusivamente ai sindacati e alla ASL, che hanno trovato soluzioni al fallimento generato proprio da Amati.

Un esempio concreto: Amati ha esultato per il primo documento con cui la ASL assumeva i sanitari in servizio al 30 giugno 2025. Nella fretta di intestarsi il risultato, non si è accorto che, con quel limite temporale, venivano esclusi 2 OSS e un pulitore.

Sono stato io a rilevare l’errore e l’ingiustizia. Ne ho parlato con il Direttore Generale – sempre attento – facendogli notare che la data corretta di riferimento era il 19 agosto. Ho chiesto che si aggiornasse il provvedimento in base a questo criterio.

Risultato? I 3 lavoratori sono stati salvaguardati. Ed è tutto documentabile. Circostanza, tra l’altro, ribadita dai sindacati già nel primo incontro in ARPAL.

Sono contento che anche per il personale non sanitario si stia delineando una soluzione. Ora mi aspetto risposte concrete anche per i due educatori.

Voglio ricordare a tutti le parole di Amati:

“Limitatamente al personale delle pulizie e della cucina sembrerebbe più conveniente un contratto a tempo pieno e determinato, con il beneficio della clausola sociale, con le imprese dell’appalto Asl, ma tale soluzione non risulta gradita sia dal personale interessato sia dai sindacati.”

Dunque, non era affatto una soluzione “conveniente” e, infatti, sono stati i sindacati – e non il consigliere Amati – a trovare strade alternative e più giuste.

Detto questo, non dimentichiamo le basi su cui si è fondata l’internalizzazione: la cosiddetta “convenienza”. Non dimentichiamo quanto affermato da Amati – senza possibilità di smentita – ovvero che l’internalizzazione avrebbe dovuto costare meno, arrivando perfino a invocare la Corte dei Conti per chi avesse osato ipotizzare una nuova gara.

E allora oggi ci chiediamo: cosa sta succedendo davvero? Quanto costerà questo nuovo scenario?

È vero che si spenderanno almeno 300 mila euro in più per un servizio non compreso nei LEA?

È accettabile sottrarre risorse alla sanità brindisina per finanziare una RSA?

Sono domande legittime, a cui Amati deve rispondere.

Nel frattempo, posso dire con certezza che, grazie all’impegno dei sindacati e della ASL – non certo di Amati – sono stati raggiunti risultati concreti.

Tommaso Gioia

Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia

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