Rafforzare la consapevolezza tra gli studenti, incoraggiando comportamenti responsabili e informati: questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto oggi a Brindisi nell’istituto Morvillo Falcone – Melissa Bassi, in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS. A promuovere l’iniziativa, accanto all’istituto scolastico, Asl Brindisi, Ministero dell’Istruzione e Lilt Brindisi. Nel corso della giornata medici del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Perrino di Brindisi sono stati a disposizione dei ragazzi per rispondere a domande sulle malattie sessualmente trasmissibili. A Brindisi è stata registrata una incidenza annua di nuove infezioni da HIV di 4,5 ogni 100.000 abitanti: circa 20 nuove infezioni l’anno (cifre in linea con i dati nazionali).
“La nostra scuola – ha sottolineato la dirigente del Morvillo Falcone – Bassi, Irene Esposito – è molto attenta ai temi della salute e della prevenzione e ha anche attivato corsi a indirizzo sociosanitario. È importante promuovere comportamenti consapevoli perché nessuno può dirsi estraneo a questi argomenti”.
Il parlamentare Mauro D’Attis ha annunciato che a febbraio potrebbe essere approvato alla Camera dei Deputati, il disegno di legge che ha promosso per la revisione della normativa di riferimento in tema di interventi sull’AIDS, la legge 135 del 1990.
“Vogliamo migliorare gli strumenti per la prevenzione, la diagnosi e la cura – ha detto inoltre – e collegare la normativa a quella di altre malattie infettive. La proposta di legge prevede un coinvolgimento di Terzo settore e Servizio sanitario nazionale, per ampliare l’informazione e l’accesso ai test. A questo proposito vorremmo permettere anche ai minori, dai quattordici anni, di sottoporsi al test, senza autorizzazione di genitori o tutori”.
Il direttore generale Maurizio De Nuccio ha ringraziato i promotori dell’evento e i relatori perché “bisogna continuare a parlare di HIV e non abbassare la guardia. I ragazzi devono capire l’importanza della prevenzione che non costituisce un limite ma un elemento per vivere con libertà e pienezza il futuro. Questa sfida va portata avanti tutti insieme per il benessere dell’intera comunità”.
Il direttore del reparto di Malattie infettive del Perrino, Salvatore Minniti, ha sottolineato che “a quarant’anni dalla comparsa di HIV e AIDS il nemico da combattere è ancora lo stigma che accompagna questa patologia. È una malattia potenzialmente mortale, ma si può curare, così come bisogna curarsi per affrontare, per esempio, il diabete. Le terapie a disposizione sono diverse: si è passati dalle 15-20 pillole al giorno a una sola. Da un paio d’anni è possibile sottoporsi a un’iniezione intramuscolare ogni due mesi e in futuro si arriverà a una ogni sei. Tra i problemi da affrontare quello dei ‘late presenter’: sei persone su dieci arrivano tardi alla diagnosi. Per questo dobbiamo promuovere una maggiore consapevolezza della malattia”.
Il direttore del Dipartimento di prevenzione Stefano Termite, infine, ha evidenziato i dati del nuovo report dell’Istituto Superiore di Sanità dedicato all’infezione da HIV.
“Nel 2024 – ha detto – sono state registrate 2.379 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un’incidenza di 4 casi per 100.000 residenti. Si tratta di un valore inferiore rispetto alla media dell’Europa occidentale (5,9 per 100.000). Quasi tutte le nuove diagnosi sono avvenute per trasmissione sessuale: il 46% è stato legato a trasmissione eterosessuale, con il 27,9% di uomini e il 18,1% di donne. Il 41,6% ha riguardato uomini che fanno sesso con uomini (MSM) e solo il 3,8% è correlato all’uso di sostanze iniettabili”.