Giovedì 29 maggio ’25, secondo sciopero nazionale di due ore, per contrastare le imposizioni e le gravi criticità aziendali, per dare una risposta corale e reagire ad una Azienda che pensa di poter disporre della vita delle persone.
L’orario “sfasciato” per i lavoratori è un errore storico non degno di una azienda così importante e non risolve le problematiche esistenti. Nel primo sciopero quello dello scorso 12 maggio ’25, in concomitanza con l’introduzione del nuovo orario, in Puglia, la risposta dei lavoratori è stata esemplare: gli operativi, in maniera decisa e compatta, hanno detto no all’arroganza di una Azienda che senza motivo ha disposto lo stravolgimento della vita dei lavoratori, proprio quelli che sono il cuore di questa Azienda e che permettono di ottenere i ricavi più importanti.
I nuovi schemi organizzativi sono stati estesi su scala nazionale dallo scorso 26 maggio.
Tutto ciò, dopo che in Puglia era stata già sperimentata, per 6 mesi, nella Unità Territoriale di Brindisi, la predisposizione delle attività su due turni, mattina e pomeriggio, al termine della quale le Segreterie Regionali con le rispettive RSU avevano espresso il loro totale dissenso all’applicazione di questo nuovo modello, perché stravolge la vita dei lavoratori e non migliora le criticità organizzative e di produttività.
Nuovi orari che sì sono dimostrati a giudizio di Antonio Frattini, Natale Lattanzi e Filippo Lupelli, rispettivamente Segretari Regionali di FILCTEM-CGIL , FLAEI- CISL , UILTEC-UIL della Puglia, poco compatibili con la realtà operativa di questa azienda, senza che si siano prodotti risultati tangibili sulla gestione delle attività, generando invece, giorno dopo giorno, una gestione impraticabile che ha generato confusione, disorganizzazione e malessere tra i lavoratori. Il quadro è ulteriormente aggravato da una gestione caotica delle turnazioni, con cambi repentini, comunicazioni tardive e contraddittorie.
Oggi con questi nuovi orari e con l’arrivo dell’estate, la stessa regione Puglia, meta di riferimento per tantissimi turisti, rischia di subire un danno enorme di immagine, per le molteplici interruzioni che si potrebbero avere.
Per contrastare tutto questo e denunciare le gravi criticità dell’attuale modello organizzativo, un dimensionamento degli organici ancora insufficiente, i carichi di lavoro, lo stato di manutenzione delle reti elettriche e delle sedi di lavoro sono state indette le iniziative di lotta.
Giovedì 29 maggio ’25 durante le ore di sciopero
sit-in presso la sede e-distribuzione di OSTUNI
in Via della Chimica (zona industriale)
#EnelDispone #ilSindacatoSiOppone
Le Segreterie/Coordinamenti Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec- Uil