GRANDE SUCCESSO A BRINDISI PER LA GIORNATA DEI TEATRI APERTI

Ieri sera, il Nuovo Teatro Verdi, avendo aderito alla “Giornata dei Teatri Aperti” , è stato aperto alla città con una serata speciale. Il direttore artistico, Carmelo Grassi, ha organizzato delle visite guidate gratuite alla scoperta dei luoghi ” nascosti” del teatro. Prima ” tappa” è stato il pavimento ” a vetri” , con il meraviglioso spettacolo degli Scavi Archeologici di San Pietro degli Schiavoni. È stata, quindi, focalizzata l’ importanza di Brindisi nell’ antichità, come scalo Adriatico, uno dei porti strategicamente più influenti. Gli Scavi, prima, occupavano una superficie di circa 100 metri, ridotti poi, dopo i lavori, a 60. E, ” passarci ” sopra, rimane sempre un’ emozione irripetibile. E, finalmente, le persone sono state introdotte nel ” vero teatro” .Emozionante passare per i piccoli corridoi, vedere i camerini degli artisti e tanto altro. Il momento clou è stato l’ arrivo sul palcoscenico. Per ognuno dei presenti, ha rappresentato, quasi, un momento di esaltazione artistica. Il Verdi non è un teatro all’ italiana, cioè a staffa di cavallo. Un tempo, i teatri non avevano una platea, ovvero la platea era rappresentata dalle classi meno abbienti. Era in vigore il sistema dei palchettisti. In Puglia abbiamo il Teatro Mercadante di Altamura, di recente ristrutturato, uno dei pochi nato con questo sistema. Ogni famiglia importante dava il proprio contributo e, maggiore era la somma, più prestigiosa era la location del palco che veniva assegnato. I palchi laterali, ovviamente, venivano dati a chi aveva elargito una somma minore. Il teatro moderno, invece, è con una gradinata che riprende il concetto di teatro Greco- Romano, da anfiteatro. Cosa molto importante da evidenziare nel teatro Verdi, è la galleria, con la prima parte dedicata ai disabili. E, poi, la platea, un tempo utilizzata dalle persone meno abbienti, dove non c’ erano le sedie. Senza andare molto indietro nel tempo, Carmelo Grassi ricorda che il nonno aveva in gestione il ” Mazzari” , dove venivano organizzati veglioni e feste di ogni tipo e, quindi, non potevano esserci delle sedie fisse che, invece, oggi, sono obbligatorie per questioni di sicurezza. Il nome platea viene dal latino piazza. Il palcoscenico del Verdi, con 25 metri di profondità per quasi 30 di larghezza, è molto grande. Giusto per avere un’ idea, è grande come tutto il cinema Impero. Carmelo Grassi ha continuato a dare tante altre notizie tecniche molto interessanti, come ad esempio, la fossa orchestrali. All’ inizio e alla fine delle due visite guidate, si sono esibiti quattro attori molto bravi, nell’ ordine delle performance : Luigi D’ Elia ( Cooperativa Thalassia) , Sara Bevilacqua ( Meridiani Perduti) , Jenny Ribezzo (Teatro Kopò) , Maurizio Ciccolella ( Scuola d’ Arte Drammatica Talia) . Una serata perfetta, un’ occasione irripetibile di arricchimento culturale. Il Teatro Verdi dovrebbe ” aprirsi” alla città sempre più spesso, perché, il Teatro è cultura, è vita. Anna Consales

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