Mancano appena tre giorni all’avvio di “Vinibus Terrae” (uno dei grandi eventi promossi dagli imprenditori brindisini che hanno dato vita al consorzio “Discovery”) eppure la partecipazione economica del Comune di Brindisi a questo avvenimento è ancora totalmente in discussione. Appena giunto a Brindisi, infatti, il commissario prefettizio Santi Giuffrè ha inteso confermare, per il momento, soltanto gli impegni per la regata velica internazionale “Brindisi – Corfù” e per il campionato mondiale di motonautica. Della rassegna che vedrà a Brindisi le grandi firme dell’enologia nazionale ed internazionale, invece, neanche l’ombra. “Non è una manifestazione ‘storica’ per Brindisi”, ha detto il prefetto Giuffrè in conferenza stampa. Qualcuno tra i solerti dirigenti comunali, però, avrebbe dovuto spiegargli che Vinibus Terrae fa parte dello stesso pacchetto di grandi eventi che mirano a portare lustro alla città di Brindisi e soprattutto che solo qualche giorno fa la sindaca Angela Carluccio e il vice sindaco Luigi Guadalupi erano seduti in conferenza stampa con gli organizzatori dell’evento a ribadire la piena e convinta adesione del Comune di Brindisi. Certo, la giunta-Carluccio dovrà spiegarci il perché non siano stati predisposti per tempo gli atti deliberativi, atteso che il bilancio era stato approvato e che, pertanto, non esisteva alcun ostacolo. Ma da qui a mettere in condizioni l’ignaro commissario di cassare l’evento ne passa. L’organizzazione ha già investito somme cospicue, ci sono delegazioni invitate anche dall’estero, così come è partita la campagna promozionale e sono stati predisposti stand e spettacoli musicali. E non è tutto. Anche esponenti delle opposizioni consiliari (quelli che hanno sottoscritto le dimissioni che hanno portato al commissariamento della città) hanno detto a chiare lettere di essere d’accordo sulla partecipazione economica del Comune all’organizzazione dell’evento. E allora? Caro Commissario, risparmiamo alla città di Brindisi ed all’ente che lei oggi dirige questa ennesima brutta figura. Gli impegni si mantengono. Anche quelli assunti da chi l’ha preceduta su quella poltrona.
