La FIALS esprime la massima solidarietà all’operatore socio-sanitario aggredito nella notte nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, ferito alla mano mentre cercava di difendersi da un paziente che lo stava colpendo con una sedia. Solo dieci giorni prima, un altro operatore sanitario era stato colpito con un pugno al volto da un paziente, per motivi futili. Entrambi hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che colpisce il personale sanitario, già più volte oggetto di segnalazioni da parte della nostra sigla sindacale. È inaccettabile che operatori impegnati quotidianamente nella cura e nell’assistenza di pazienti in situazioni complesse debbano farlo in condizioni di costante pericolo. FIALS denuncia con forza le responsabilità della Direzione Strategica dell’ASL di Brindisi, colpevolmente inadempiente rispetto agli impegni assunti per la messa in sicurezza del reparto di Psichiatria. Nonostante quanto previsto in un verbale già sottoscritto, gli interventi concordati non sono mai stati avviati, benché l’inizio dei lavori fosse fissato per il 10 luglio.
In particolare, era stata prevista la creazione di una zona filtro tra l’infermeria e il reparto, uno spazio di mediazione che avrebbe permesso agli operatori di somministrare in sicurezza farmaci e materiali richiesti dai pazienti, riducendo il rischio di contatto diretto in situazioni potenzialmente critiche. Era stata inoltre prevista la presenza costante di personale di vigilanza, con l’istituzione di una stanza della Guardia all’interno dell’area comune, così da assicurare un controllo continuo e puntuale degli ambienti. Ed ancora la riorganizzazione degli spogliatoi del personale, attualmente utilizzati in modo promiscuo e quindi inadeguati a garantire condizioni di sicurezza e rispetto della privacy. Per quanto riguarda la gestione delle emergenze, il verbale prevedeva la dotazione di sistemi di apertura automatica per tutte le porte di emergenza, oggi chiuse e inaccessibili in caso di necessità, compromettendo così l’evacuazione tempestiva del reparto. Si era concordato anche l’inserimento di un pulsante d’allarme nella stanza consulenze, così da permettere agli operatori di lanciare immediatamente l’allerta in caso di aggressione o pericolo. Infine, era stato discusso il potenziamento del sistema di videosorveglianza, con la correzione del posizionamento delle telecamere nelle aree di degenza per eliminare i punti ciechi, e l’installazione di nuovi dispositivi nella stanza fumo, ad oggi completamente priva di controllo visivo. Tutte queste misure, concordate e documentate, restano ferme sulla carta. La Direzione Strategica ha il dovere di intervenire immediatamente. La FIALS ribadisce che non si può più attendere: la sicurezza degli operatori non può essere sacrificata o rimandata. È tempo che l’Azienda prenda atto della gravità della situazione e attivi, senza ulteriori indugi, tutte le azioni necessarie per tutelare chi ogni giorno presta servizio con serietà e dedizione in contesti ad altissima complessità.