GRIDO DI ALLARME DEI TITOLARI DEI BED & BREAKFAST. ORMAI POCHI AFFARI….

Bed and breakfast: ne sorgono come fumghi, ma con pochi affari

“Stiamo morendo”. E’ il grido d’allarme di tanti titolari di Bed and Breakfast a Brindisi, colti d’improvviso da una crisi generalizzata e dal problema del presunto abusivismo. Ma qui ci si addentra in un campo che è di esclusiva competenza di chi è deputato a controllare, cioè le varie strutture delle amministrazioni comunali. Ne nascono in maniera esponenziale, nei posti e negli appartamenti più disparati della città di Brindisi, in virtù di una legge regionale a maglie larghe, la legge n.27 del 2013. A Brindisi se ne contano una decina in centro, all’interno delle mura perimetrali antiche, qualcuno al rione Commenda, uno nei presso dell’Aeroporto e qualcun altro in campagna, vicino alla diga del Cillarese. Di contro, diminuiscono gli affari e gli introiti rispetto agli altri anni. E’ questo il quadro generale di un settore, quello delle strutture ricettive “mordi e fuggi”, che ha fatto gola per molto tempo, ma che adesso sta segnando il passo. Per tutta una serie di motivi. In effetti, ascoltando le impressioni e le valutazioni di molti imprenditori del ramo, quelli che seguono pedissequamente a legge, il volume dei flussi turistici in città non è variato di molto. In inverno, quel poco che si lavora, ma molto poco, lo si fa con gli italiani. In questo periodo, cioè dopo le festività di Natale, quasi tutti sono chiusi, anche per rispettare i 90 giorni di stop per obbligo di legge. In estate, soprattutto luglio e agosto, si lavora con i turisti, francesi e spagnoli in primis. Bene anche in giugno e settembre.  Ma è sempre molto poco. Ciò che è variato, comunque, è il volume di affari dei singoli. Un po’ per l’alto numero delle aziende, sia imprenditoriali che familiari, così come le suddivide la legge, con la conseguente frantumazione dei ricavi, un po’ per la crisi imperante in questa fase storica, un po’ perché si lavora meno con le aziende. Molti colossi industriali, ma anche l’ONU, con cui in passato si lavorava parecchio, si sono organizzati in proprio, realizzando strutture ricettive a mò di foresterie. Insomma, chi sperava in un guadagno facile è rimasto deluso, almeno a Brindisi. Ma, l’aspetto più sconcertante è l’imperante abusivismo che si materializzerebbe con le quasi 150 case-vacanze presenti nel nostro territorio cittadino. Appartamenti che non rispetterebbero, perché non possono, le norme basilari di un B & B, almeno secondo alcuni addetti ai lavori, ma che in effetti assomiglierebbero ai Bed and Breakfast tipici e tradizionali, con colazione giornaliera e cambio biancheria. Un vero far west brindisino. Ma, ripetiamo, spetta agli organi di controllo verificare tutto questo, circostanza che ha pertanto un carattere del tutto ufficioso.

 

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