GUARDIA COSTIERA – CONTROLLI LUNGO LA FILIERA DELLA PESCA A CISTERNINO. SEQUESTRO DI PRODOTTI ITTICI

Prosegue la mirata attività di controllo lungo la filiera della pesca da parte della Guardia Costiera per prevenire e scoraggiare la commercializzazione di prodotti ittici di dubbia provenienza.

Nei giorni scorsi i militari della Sezione Polizia Marittima Ambiente e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi sono stati impegnati nel controllo di pescherie e supermercati nel comune di Cisternino: due pescherie sono state sanzionate per detenzione di consistenti quantitativi di prodotto ittico privo di qualsiasi documento che ne attestasse la provenienza e quindi la tracciabilità e, verosimilmente proveniente dalla pesca di frodo.

Il prodotto ittico, sia fresco che congelato di specie varie, tra cui pesce spada, alici, rane pescatrici, polpi, pagri e seppie, era detenuto in assenza di tutte le informazioni «minime» in grado di far risalire velocemente e con sicurezza alla provenienza ed era peraltro custodito all’interno di celle frigo occultato con altri prodotti regolarmente tracciati.

A tutela degli operatori del settore che operano nella legalità e dei consumatori finali, il prodotto ittico, che sarebbe stato venduto e consumato sulle tavole di ignari clienti, è stato prontamente sequestrato. Ai trasgressori è stata comminata una sanzione amministrativa per un importo massimo di € 4.500 euro cadauno, in applicazione del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, così come modificato dalla Legge 154/2016 che ne ha inasprito le sanzioni.

Si coglie l’occasione per ribadire che i prodotti ittici privi di tracciabilità, spesso provenienti dalla pesca illegale, non forniscono alcuna garanzia circa provenienza e modalità di conservazione, il loro consumo può provocare gravi problematiche di carattere igienico-sanitario.

La Capitaneria di porto di brindisi invita ad astenersi dall’acquisto di prodotti privi della certificazione di provenienza e a segnalare eventuali casi di vendita, commercio o offerta di simili prodotti. Il fenomeno può nuocere gravemente alla salute dei consumatori e dei nostri mari.

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