GUARDIA DI FINANZA BRINDISI: SEQUESTRO DI BENI E DISPONIBILITÀ FINANZIARIE PER 191 MILA EURO NEI CONFRONTI DI TRE IMPRENDITORI, PER TRUFFA AGGRAVATA PER IL CONSEGUIMENTO DI EROGAZIONI PUBBLICHE


I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, all’esito di complesse indagini, hanno
dato esecuzione ad un decreto emesso dal competente G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, su
richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone il sequestro preventivo finalizzato
alla confisca di disponibilità finanziarie, quote societarie e beni immobili per un valore superiore
a 191 mila euro.
Nel provvedimento è stata riconosciuta l’esistenza di un concreto quadro indiziario a carico di
due imprenditori, soci di un’azienda con sede nel nord-est dell’Italia, nonché di due altri soggetti
che si sarebbero interposti ai primi, per l’ipotesi di reato di “truffa aggravata per il conseguimento
di erogazioni pubbliche” a danno di INVITALIA.
In estrema sintesi, le attività investigative condotte dalle Fiamme Gialle al momento portano a
ritenere che i due imprenditori, non potendo finanziare la produzione e la commercializzazione
di un prodotto hi-tech attraverso il programma di investimenti pubblici “Smart & Start Italia”,
essendo la loro azienda priva dei requisiti di ammissibilità richiesti dal Ministero dello Sviluppo
Economico, hanno costituito ad hoc una start-up, le cui partecipazioni sociali sarebbero state
fittiziamente intestate a due soggetti compiacenti.
Il progetto “Smart & Start Italia”, che si rivolgeva ad aziende di piccole dimensioni, recentemente
costituite ed impegnate nello sviluppo, produzione o commercializzazione di prodotti o servizi
ad alto valore tecnologico, prevedeva un finanziamento a tasso zero a parziale copertura delle
spese ammissibili da sostenere che, per alcune regioni del Sud Italia tra le quali la Puglia, veniva
restituito alle aziende beneficiarie nella misura del 80% del suo valore.
L’inoltro della successiva domanda per la realizzazione di un impianto produttivo in provincia di
Brindisi, da destinare alla produzione e commercializzazione di una innovativa TV interattiva a
comando vocale, permetteva di ottenere, in più soluzioni, fondi pubblici per 191.407,01 euro.
In realtà la start-up che aveva formale sede in provincia di Brindisi, nello stesso luogo dove già
operava un’altra società sempre riconducibile ad uno dei due imprenditori, non ha mai realizzato
alcuno stabilimento o stabilito un’unità operativa in Puglia e, quindi, secondo l’ipotesi
investigativa che dovrà trovare conferma in sede giudiziaria, null’altro sarebbe se non un clone
dell’azienda operante nel nord Italia di fabbricazione di apparecchi di riproduzione suoni e
immagini, impossibilitata ad accedere ai benefici economici ottenuti, invece, dalla società
brindisina.
Da qui, l’intervento degli Organi Giudiziari, peraltro interessati dalla stessa INVITALIA la quale
aveva riscontrato alcuni inadempimenti nel corso delle operazioni di verifica, che ha consentito
di interrompere l’erogazione di un finanziamento complessivo di 929.269,44 euro.
Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio
economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, in stretta sinergia con la Procura della
Repubblica di Brindisi, per il controllo del corretto impiego delle risorse pubbliche.

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