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Guardie ecologiche – Zippo: “Non bastano per un servizio di raccolta rifiuti più efficiente”

Ha preso il via, nel pomeriggio di ieri, il servizio ad opera delle Guardie Ecologiche Volontarie nel territorio comunale di Brindisi. I cittadini ne sono venuti a conoscenza chi casualmente, incrociando i volontari per strada, chi attraverso i mezzi di comunicazione, in molti altri ancora non sanno ancora dell’esistenza, del ruolo e dell’attività svolta. Con una breve nota, l’amministrazione comunale di Brindisi ha comunicato l’avvio delle attività, grazie ad una convenzione sottoscritta con l’associazione EkoClub, e le finalità: monitoraggio del territorio ed incremento dei dati di raccolta differenziata (!?!?). Un’impresa ardua considerati i presupposti. Un avvio che avrebbe meritato un’informazione più puntuale nei confronti della cittadinanza a tutela anche del lavoro che andranno a svolgere gli stessi volontari. Intanto, si annunciano accertamenti e contravvenzioni in raccordo con la Polizia locale. Sulle modalità di svolgimento delle attività e sulla certificazione dei rilievi nulla è dato sapere esponendo cittadini e gli stessi volontari a problemi di varia natura nonché l’amministrazione ad una sfilza di contenziosi legali. A destare maggiore perplessità, circa il conseguimento degli obiettivi prefissati, è la tipologia delle azioni messe in campo finalizzate per lo più al controllo dell’utenza e non ad un’azione ad ampio raggio su qualità e modalità di svolgimento del servizio, contrasto al traffico illecito dei rifiuti e all’evasione del tributo. Aspetti tuttora colpevolmente trascurati considerato che la città risulta in alcune zone una discarica a cielo aperto con volumi e tipologia di rifiuti difficilmente riconducibili alle singole utenze private quanto a reati ambientali legati a un’economia sommersa illegale. La soluzione rimane sulla carta stante le centinaia di telecamere e fototrappole annunciate, previste da capitolato e mai installate. È  diventato, inoltre, un “mantra” il tema legato all’evasione più volte strumentalizzato e mai realmente affrontato magari attraverso una convenzione con la Guardia di Finanza e/o attraverso l’incrocio dei dati catastali con le utenze domestiche a cura della società di riscossione. Ma il dato che fa più riflettere sono gli appelli, mirati al miglioramento, rivolti dai cittadini all’amministrazione comunale caduti nel vuoto su: inadeguatezza del calendario di raccolta, tempi di svolgimento del servizio e strumenti messi a disposizione.

.                                                                           Giuseppe Zippo

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livia antonucci

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