IDROGENO – AMATI: A MODENA SI ACCORDANO CON SNAM, IN PUGLIA SI RIFIUTA ANCHE IL CONFRONTO

Idrogeno, Amati: “A Modena s’accordano con Snam su grandi programmi, in Puglia si rifiuta addirittura il confronto”

“A Modena la Snam avvia un Centro per le tecnologie dell’idrogeno, in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia, mentre a Brindisi e in Puglia ci si rifiuta pure di sedersi allo stesso tavolo per ottenere investimenti in favore dei cittadini e dei territori. È questa una faccia della questione meridionale; alcuni amministratori si alzano a mezzogiorno, cioè quando altrove lavorano già da ore, e al risveglio si chiedono come mai gli altri siano più avanti. Ecco la risposta”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“È notizia di queste ore che la Snam, importantissima azienda di Stato, sta avviando a Modena il primo polo di eccellenza nazionale per le tecnologie dell’idrogeno, per accelerare lo sviluppo del settore e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei.
Il centro che presto sarà inaugurato a Modena, nasce nell’ambito di un accordo di collaborazione tra Snam e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore).
In futuro è inoltre prevista la nascita di un altro hub a Milano, in collaborazione con il Politecnico.
E mentre nel mondo accade tutto ciò, dalle nostre parti ci sono amministrazioni pubbliche, come molti comuni del Salento e quello di Brindisi, che si rifiutano addirittura di sedersi a parlare con Snam, perdendo così sia gli investimenti relativi alla realizzazione del gasdotto Tap, sia le opere di urbanizzazione già offerte per il quartiere Tuturano-Torre Rossa.
Insomma, una palude di irragionevolezza che va interrotta al più presto, anche perché in grado di consolidare politiche inquinanti e distruttiviste e contraddice le politiche ambientaliste che abbiamo il dovere di adottare.
È inquinante e irragionevole il rifiuto di ogni confronto con una delle aziende più impegnate nella transizione green, perché così facendo si finisce per ostacolare interventi in grado di farla finita con lo sversamento di liquami, tal quali nel sottosuolo oppure attività di ricerca e sperimentazione sull’idrogeno per usi industriali (siderurgia) e trasporti (automobili e camion a celle a combustibile, navi e treni). Cioè cose di cui ci lamentiamo ogni giorno”./comunicato
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