IL CAPO DELLA POLIZIA A MESAGNE PER IL TRENTENNALE DEL COMMISSARIATO

C’erano proprio tutti nel Castello di Mesagne. I sindaci degli ultimi 30 anni, i commissari di polizia che si sono succeduti al comando del presidio mesagnese e magistrati storici – come Cataldo Motta – che ben conoscono il ruolo che un tempo aveva questa città nella geografia del crimine organizzato.

L’occasione è stata offerta dal trentennale dell’avvio dell’attività del Commissariato di Polizia. Appuntamento al quale non ha voluto far mancare la propria presenza il Capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini, salutato dalle massime autorità del territorio.

La cerimonia è stata breve ma intensa. E’stata ricordata la lunga strada percorsa dalla comunità mesagnese verso il raggiungimento di livelli accettabili di legalità. Una strada che le forze politiche hanno percorso senza barriere ideologiche, in piena sintonia con la magistratura e con le forze dell’ordine, a partire proprio dalla polizia.

Anni difficili – come ha sottolineato il sindaco Toni Matarrelli – durante i quali ai cittadini era vietato finanche affacciarsi nel centro storico. Anni durante i quali uno dei boss del paese parcheggiava la sua auto proprio davanti al castello, quasi a voler affermare il pieno controllo del territorio.

Ma quella di Mesagne è una storia di riscatto, concretizzatasi nello sviluppo turistico, nella crescita di tantissime attività imprenditoriali e – per ultimo – nella candidatura a capitale italiana della cultura per il 2024.

Ed a riconoscere gli sforzi compiuti è stato lo stesso prefetto Giannini.

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