Ormai la storia è ben nota: se non fosse stato per l’emergenza-covid 19 il Comune di Brindisi sarebbe già abbondantemente in una condizione di dissesto finanziario. La prevista alienazione di beni non ha sortito gli effetti desiderati ed il piano per la riduzione della spesa pubblica si è dimostrato sostanzialmente inattuabile. Con la pandemia si sono allungati i tempi, ma la crisi finanziaria è senza precedenti. Ciò nonostante, l’Amministrazione Comunale ha chiesto all’amministratore della Brindisi Multiservizi la disponibilità a “prestargli” sei dipendenti da utilizzare come supporto amministrativo. Il tutto, per la durata di un anno e per una spesa mensile di ben 15.000 euro. La decisione sta suscitando non poche polemiche anche tra il personale del Comune, visto che non è chiaro a nessuno il motivo per cui si sia scelta la strada dell’utilizzo del personale della società partecipata, senza verificare se per quei ruoli di supporto amministrativo non ci fossero già unità lavorative disponibili nell’organico comunale. Ed in ogni caso, probabilmente sarebbe stato opportuno prevedere delle assunzioni dirette. Così come non è chiaro come farà la BMS a privarsi di sei unità che – a giudicare dagli stipendi percepiti – hanno avuto ruoli importanti all’interno della macchinba organizzativa della stessa BMS.