IL “GIORGI” RICORDA….. LE STRAGI DI MAFIA DEL 1992


Giovedì 25 Maggio p.v. a partire dalle ore 9:00, l’ITT “Giovanni Giorgi” di Brindisi concluderà il
percorso di Educazione alla Legalità seguito nel corso dell’a.s. 2021/22 con un incontro –dibattito che si
terrà nell’Aula Magna “Paolo Borsellino”, ricordando le stragi di mafia del 1992, quando la storia d’Italia
è cambiata per sempre.
Trent’anni dopo, su Capaci e via d’Amelio crediamo di sapere tutto: esecutori, mandanti e moventi, ma
permangono ancora misteri irrisolti degli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino ed alle rispettive
scorte. Per non dimenticare quegli eroi, per capire la realtà ancora presente e pressante oggi, l’Istituto
“Giovanni Giorgi” conclude il percorso di Educazione alla Legalità seguito nel corso dell’a.s. 2021/22 con un
incontro –dibattito con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni alla cultura della legalità,
stimolando una coscienza civica.
Interverranno il procuratore capo della Repubblica, Antonio De Donno, l’Assessore alla legalità del
Comune di Brindisi, Mauro Masiello, il referente del Presidio Libera, Valerio D’Amici, alla presenza del
Comandante provinciale di Brindisi, Colonnello Piergiorgio Vanni, del Capitano Giovanni Lanciano, reparto
pronto impiego guardia di Finanza Brindisi, della signora Danila Fiusco, vedova del finanziere scelto Antonio
Sottile.
La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto considerato un movimento culturale che abitui tutti a sentire
e ad interiorizzare i valori di legalità/lealtà , dignità delle persone e di giustizia sociale e che si opponga alla
vergogna dell’indifferenza, della complicità, del compromesso morale. La mafia è, purtroppo, ancora un
problema, che si è evoluto, lasciando l’amaro ricordo delle stragi per operare ora in modo più silente,
soprattutto tramite la finanza e l’economia. E’, quindi, un pericolo infiltrato nel nostro Paese, che minaccia
costantemente la democrazia, la cultura, le scuole. Ed è proprio dalle scuole che bisogna partire per non
cadere nelle reti mafiose e per divenire noi stessi azione e testimonianza di legalità. La mafia uccide. Il
silenzio ancor di più…

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