Dopo due miracoli per le meritate vittorie in gara 3 e gara 4, la Valtur Brindisi, pur giocando alla pari degli avversari, ha perso sul parquet di Rimini per 81 a 74 e va fuori dai playoff. Peccato, perché con una maggiore attenzione in difesa nei minuti finali il risultato poteva essere differente. Partita molto equilibrata con alti e bassi da entrambe le parti e vantaggi alternati.
Soliti quintetti iniziali, i più affidabili, per le due squadre. Per Rimini in campo Anumba, Robinson, Marini, Johnson e Simioni. Parte ancora dalla panchina Camara. Risponde la Valtur con Calzavara, Brown, Radonjic, Ogden e Vildera. Palasport di Rimini stracolmo con anche 200 tifosi brindisini presenti sulle tribune del palazzetto romagnolo. Uno spettacolo nello spettacolo. La Valtur inizia da dove aveva lasciato con i canestri di Calzavara e Radonjic. Ma Rimini pareggia subito con due centri di Johnson. Gara subito dai ritmi alti. I padroni di casa hanno in Johnson il più prolifico in attacco con 9 punti nei primi 5 minuti. A metà tempino 11 pari. Come nelle due gare precedenti giocate a Brindisi le due squadre sbagliano tanto in attacco. Ma e’ la Valtur che sbaglia di più. Prima fuga a due minuti dal termine per Rimini sul 23 a 14. Time out per coach Bucchi per attaccare meglio la zona attuata in difesa da Rimini. Non cambia nulla fino al primo intervallo. Rimini in vantaggio per 28 a 16. Rimini continua a segnare in avvio del secondo quarto con Camara che bene ha sostituito Johnson. Rimini vola sul
+15 con la tripla di Grande. La schiacciata di Fantoma funge da iniezione di fiducia e di energia. Brindisi a -7, con i canestri di Vildera e Brown, e ritrova la miglior difesa. Time out Rimini. Ogden e compagni perdono in questo frangente palloni in attacco, consentendo a Rimini di riprendere 11 punti di vantaggio. Ma up and down su entrambi i fronti e Brindisi resta in scia. Marini segna 4 punti e Rimini si riporta a 11 punti avanti. Laquintana segna la tripla in uscita dal time out. A metà gara Rimini in vantaggio per 44 a 36. Ma c’è’ la convinzione che Valtur possa recuperare. Parte meglio infatti Brindisi in avvio del terzo quarto con un parziale di 8 a 2. Brindisi a -2, grazie a Calzavara e Vildera, e Rimini così come in gara 4 sbaglia tanto in attacco. Punteggio in parità’ a metà tempino sul 48 a 48. La squadra biancazzurra spreca due occasioni per portarsi in vantaggio. Ogden, rientrato in campo dopo un po’ di riposo, porta Brindisi avanti per 51 a 48 con una tripla centrale. Quintetto bassi da entrambe le parti. Calzavara rida’ il+3 a Brindisi con una tripla fantastica. La Valtur dà’ l’impressione di poter contenere Il team di Dell’Agnello. All’ultimo intervallo Valtur ribalta il -8 di metà’ gara e va avanti per 58 a 57. Parte bene Rimini nell’ultimo quarto. Robinson piazza la tripla del +7, dopo quella di Tommassini. Time out Brindisi. Valtur esce male dal time out giocando male la manovra d’attacco. Rimini con Robinson si riporta a +9. Radonjic da’ un attimo di fiducia con la tripla del -6. Ogden porta Brindisi sul -4. Brindisi preferisce giocare senza un pivot per non dare punti di riferimento all’attacco dei padroni di casa. Ora l’inerzia e’ a favore di Calzavara e compagni. Marini, migliore in campo per Rimini, segna la tripla del +7. Ma Radonjic non ci sta e segna la tripla del -4. In difesa Brindisi fa fatica e Robinson ne approfitta per il +6. Due tiri liberi di Calzavara riportano Brindisi a -4. Due minuti dal termine. Errore di Calzavara. Marini dall’altra parte sbaglia ma recupera il rimbalzo e va a segno. Brindisi tenta il recupero e Ogden segna la tripla del -4. A conferma che Brindisi ha fatto di tutto per espugnare il parquet del PalaFlaminio. Calzavara va in lunetta per tre tiri liberi. Ne segna uno. Tre punti da recuperare a 30 sec dal termine. Ora e’ davvero dura. Rimini a +5 a 15 sec dal termine. Finisce sul 81 a 74 a favore di Rimini. Miglior realizzatore Calzavara con 19 punti. La Valtur esce tra gli applausi del suo pubblico per aver dato davvero tutto. Rimini va in semifinale. Brindisi da’ l’appuntamento al prossimo anno.
Gianmarco Rubino