IL NEGAZIONISMO CI RIPORTA AL MEDIOEVO, FIALS (CARBONE) AL FIANCO DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI DELLA SANITA’.
Quello a cui stiamo assistendo, nelle piazze come sui social, è un uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo portato all’estremo. Queste persone non si limitano ad interpretare i dati di questa pandemia ma si spinge fino a negarne l’esistenza, accusando scienziati e personale sanitario di complottismo.
Questo negazionismo ci riporta al medioevo e certamente queste persone dovrebbero oggi pagare una pena per aver messo in pericolo la salute pubblica, nonché la tenuta del nostro SSN e della nostra economia.
Questa la presa di posizione di Giuseppe Carbone, leader della FIALS e candidato alle elezioni regionali in Puglia con la lista FdI con Presidente Fitto, rabbrividito subito dopo la manifestazione dei negazionisti a Roma. Qui non si tratta di dir la propria in un paese democratico, ma di aver radunato millecinquecento persone con il rischio di creare un nuovo focolaio.
Certo non è negare manifestazioni perché sono sintomi di democrazia, ma se i negazionisti si presentano senza mascherine e né distanziamento sociale e fanno assembramenti non è eticamente corretto perché non fanno solo male a se stessi ma anche a tutti gli italiani.
Tanto danno per scontato che alla fine restano sempre gli “eroi”, i tanti medici ed infermieri e professionisti della salute a sacrificarsi per coloro che manifestano contro la mascherina e le norme di sicurezza per combattere il virus dimenticando che l’Italia ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane, anche perché le istituzioni, governo e regioni, non hanno attivato in tempo disposizioni di sicurezza.
Non si può dare per scontato sempre che vi è un servizio sanitario nazionale gratuito perché se avessimo dovuto pagare ogni prestazione sanitaria, forse oggi saremmo stati più attenti.
Noi, prosegue Carbone, non possiamo esimerci dal difendere la memoria di quelle persone e quei professionisti sanitari che hanno perso la loro vita nella guerra contro un nemico invisibile.
Ai medici, agli infermieri a tutti quelli che sono stati in trincea auguro di perdonare questa stupidità umana. L’arroganza di chi oggi nega quello che è stato e mette tutti in pericolo.
Per quanto tutti noi oggi vorremmo poter dire il contrario, il virus esiste ed è ancora tra noi e stiamo già vivendo, come gli altri Stati, la seconda ondata pandemica. Non possiamo ripetere l’errore fatto a gennaio in cui ci sentivamo immuni a quanto già stava succedendo in CINA.
Lo dobbiamo ai nostri morti e a tutti i nostri professionisti che ancora oggi faticano a superare i ricordi di quelle giornate, in cui tornare a casa e rivedere i propri familiari spesso era solo un miraggio.
I professionisti sono ora stanchi mentalmente ed emotivamente, la nostra economia vacilla. Non possiamo permetterci una seconda ondata. Si abbia rispetto di quelle poche misure adottate.
Non sappiamo come andrà, anche con l’apertura delle scuole, conclude Carbone, abbiamo però l’esperienza degli Stati vicini ad iniziare dalla Sagna e dalla Francia e questo ci preoccupa fortemente.