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In occasione della Festa della Divina Misericordia, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa nella chiesa romana di Santo Spirito in Sassia. Il Santo Padre ha messo in guardia tutti contro il virus dell’egoismo, soprattutto considerando la terribile emergenza sanitaria che, con sofferenza e tanti sacrifici, stiamo affrontando. La misericordia non abbandona nessuno e dobbiamo cercare e trovare opportunità per preparare il “domani di tutto”. Questa pandemia ci ha trovati fragili, quasi increduli nei confronti di una situazione che nessuno avrebbe mai pensato di dovere affrontare. Abbiamo bisogno del Signore “che vede in noi, al di là delle nostre fragilità, una bellezza insopprimibile. “La Misericordia non abbandona chi rimane indietro”. Stiamo pensando ad una fase due, l’inizio di una lenta ripresa che comporterà ancora tanti sacrifici e tante conseguenze economiche. Proprio adesso, si insinua questo pericolo:”dimenticare chi è rimasto indietro, il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se va bene per me”. Bellissime e profonde le parole di Papa Francesco. C’è il rischio di diventare egoisti e sprezzanti verso l’altro che è rimasto indietro, fino a scartare i poveri. Questa terribile pandemia che ha colpito tutto il mondo senza differenze, ci fa riflettere sul fatto che siamo “tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi”. Dobbiamo comprendere che è tempo di rimuovere le disuguaglianze e affidarci completamente al Signore. Anche oggi il Santo Padre è riuscito ad entrare nei nostri cuori, a scuoterci, a svegliarci per potere superare inutili argomentazioni che non hanno più ragione di esistere. Dopo le due guerre mondiali, nessuno avrebbe mai potuto immaginare di vivere un periodo come questo, con centinaia di morti che, giornalmente, alimentano il bollettino di “guerra”. Una tragedia per l’intera umanità, una disgrazia che può e deve diventare fonte di ricchezza spirituale per tutti noi. Anna Consales
