IL SEN. ZIZZA PROPONE UNA “ZONA ECONOMICA SPECIALE” PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO DI BRINDISI

 

“Creare una Zes, ossia una Zona Economica Speciale per sostenere le imprese territoriali di Brindisi ed  aprirle al mercato internazionale rendendole più competitive e forti”. E’ questo l’obiettivo delle proposte emendative presentate dal senatore Vittorio Zizza di Direzione Italia   con Atto del Senato n.2692 in merito alle misure da adottare  per il Mezzogiorno.

“Le imprese che entreranno nella Zes, infatti, godranno di incentivi in materia di assunzioni che dovranno essere fatte per il 90% sul territorio regionale, favorendo, quindi, l’occupazione- spiega Zizza- Altri obiettivi del progetto per la città di Brindisi mirano alla promozione dell’area verso i potenziali investitori internazionali, alla progettazione di nuove infrastrutture funzionali e la costruzione di opere pubbliche realmente necessarie, tutto rispettando le normative nazionali ed europee in tema di salvaguardia del territorio e tutela dell’ambiente”.

In questi provvedimenti sono inseriti anche il risanamento ambientale, la riqualificazione urbana, le bonifiche ambientali, il rafforzamento dei trasporti, dei servizi pubblici e la valorizzazione del patrimonio turistico.  Senza dimenticare anche l’attuazione dei processi legali alla decarbonizzazione degli impianti, come l’ Ilva  e la Centrale di Cerano.

“Spero che gli emendamenti siano accolti e le mie proposte accettate- aggiunge il senatore di Direzione Italia- Brindisi e i brindisini devono riscattarsi da anni di cattiva politica. Si tratta di misure specifiche per il territorio di Brindisi abbandonato dal Governo e dalla Regione”.

Questi  emendamenti prevedono misure speciali per finanziare ed attuare interventi strategici per il rilancio della competitività del territorio di Brindisi, interventi per superare le criticità  ambientali e misure per il sostegno e l’attrazione di nuovi investimenti.

“Speriamo- conclude Zizza- che il governo dopo aver cancellato l’ Autorità Portuale di Brindisi e  Camera di Commercio, dopo non aver previsto investimenti significativi nella ambito del patto per la Puglia ed  aver consentito alle aziende di stato di delocalizzare le loro sedi portandole via da Brindisi, approvi le misure proposte e apra da subito un tavolo di concertazione per lo sviluppo”.

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