Il “Teatro delle Pietre”, di Marcantonio Gallo e Fabrizio Cito, dopo la pausa estiva, è tornato in scena alla grande. Presso l’Atrio del Castello di Mesagne, in una location che, da sola, ha fatto da stupendo set teatrale, è andato in scena un evento molto coinvolgente, dal titolo:”Storia di scarpe ed altre migrazioni”. Un tema forte, quello dei migranti, trattato con sensibilità, partecipazione, senza statistiche o implicazioni politiche. I tre attori: Marcantonio Gallo, Giampiera Dimonte e Davide Scalera, avevano tre “reading”, ma non hanno soltanto letto, si sono calati completamente nel testo e, spesso, hanno continuato “a braccio”, del tutto coinvolti dalla narrazione. Il testo di Marcantonio Gallo ha affrontato varie tematiche connesse alla tragedia dei migranti, come il mare, il viaggio, la solitudine, le stelle e tanto altro. I tre attori con abiti semplici, poveri e tante scarpe sparse sul palco, a rappresentare le tante persone che non ce la fanno, i tanti morti che “affollano” il nostro mare. Tre migranti che hanno a che a fare con i “venditori di viaggi”, persone terribili che non hanno alcuna pietà, nessuna considerazione, che pensano soltanto ai soldi che possono ricavare da questo losco traffico. Tante e forti le sensazioni di questi tre migranti. Alcune frasi del testo di Marcantonio Gallo, rendono perfettamente l’idea:”Non guardare il mare, finché ci saranno le stelle, c’è la speranza di arrivare”, “Per poter essere felici, bisogna essere disperati”, “Un posto per vivere è quello da cui non si vorrebbe mai partire”, “Ogni scarpa è un sogno perduto, una vita spezzata”, “il migrante è illegale anche nella salute”. Un pubblico attento, partecipe, emozionato, ha seguito con molta empatia e tantissimi sono stati gli applausi per i tre attori. Una bellissima rappresentazione, una serata che, sicuramente, ha lasciato molto su cui riflettere. Anna Consales
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