Una bella e interessante manifestazione quella che ha visto gli studenti del Liceo Scientifico ad Indirizzo Sportivo incontrare Emiliano Poddi, scrittore, autore teatrale e radiofonico, originario di Brindisi, ex talentuoso cestista che ha saputo e voluto testimoniare la passione per la pallacanestro tanto radicata nella nostra città.
Nell’auditorium “Maniglio” di Via Brandi, gremito di ragazze e ragazzi, la testimonianza portata da Poddi , il racconto della vicenda narrata nel suo ultimo romanzo “Le vittorie imperfette , ha coinvolto gli allievi in un confronto che li ha portati a considerare e a riflettere su un intreccio di eventi caratterizzato da fatti storici e sportivi in una dimensione di attenta analisi dal punto scientifico, esplorando quanta fisica o chimica c’è nel gesto atletico, ad esempio, ma anche psicologico e umano, prendendo in esame le motivazione, le passioni i timori manifestati dai protagonisti di quella storia, in realtà di ogni storia umana.
Avvincente e coinvolgente la narrazione di Emiliano Poddi che è riuscito nella non facile impresa di portare i presenti a rivivere, attraverso il suo racconto, in una specie di slow motion, i tre secondi conclusivi della finale del torneo di pallacanestro che segnarono forse l’episodio cestistico più controverso di tutti i tempi, nei Giochi Olimpici di Monaco nel lontano 1972. Con una attenzione tutta particolare alla sensibilità degli studenti, Poddi ha saputo delineare, con immediatezza, il particolare momento storico in cui si colloca la storia raccontata nel romanzo, la Guerra Fredda, che in quel periodo vedeva le superpotenze scontrarsi su qualsiasi terreno. La politica che sfocia nello sport, dagli scacchi alla pallacanestro passando per l’atletica, ha fatto appassionare i ragazzi alla vicenda sportiva e umana dei protagonisti di quella partita. Un’occasione per riflettere sul significato delle molte “vittorie imperfette” che possono caratterizzare l’esistenza di ognuno di noi.
Molte le domande che gli studenti hanno rivolto ad Emiliano, alcune che scaturivano dal bisogno di approfondire aspetti particolari di quanto raccontato ma altre che sono state anche spiazzanti e inaspettate per lo stesso autore che sicuramente ha apprezzato e gradito un momento di confronto generazionale fuori dagli schemi e tanto ricco di spunti di riflessione per giovani e meno giovani.
Un esempio di buona pratica dunque di cui nella scuola, oggi, si sente un particolare e urgente bisogno.