A seguito del nostro articolo relativo alla costituzione di parte civile del Comune di Brindisi nel procedimento a carico degli ex sindaci Mimmo Consales e Angela Carluccio, è giunta in redazione una nota dell’ufficio stampa del Comune con cui si riporta la posizione dell’Ente attraverso le parole dell’assessore Mauro Masiello. Nello stesso comunicato si legge testualmente “Per motivi di opportunità, trattandosi di un procedimento penale nel quale erano imputati due ex sindaci del Comune di Brindisi, i legali interni hanno chiesto di essere esonerati dall’incarico”. Quindi il ricorso ad un legale esterno sarebbe riconducibile a “motivi di opportunità”. Peccato, però, che nella delibera di Giunta Municipale numero 8 del 16 gennaio 2019, con cui si conferisce incarico all’avv. Albino Quarta non si fa alcun riferimento ai “motivi di opportunità”, mentre si attribuisce tale scelta alle seguenti motivazioni: “stante il notevole carico di lavoro gravante sui legali interni”. Quindi, qual è la versione reale dell’accaduto? Quella delle motivazioni addotte nel comunicato stampa dall’avv. Masiello o il contenuto della delibera?
A ciò si aggiunga che è lodevole l’iniziativa dello stesso assessore di annullare il ricorso a legali esterni “in discontinuità con quanto accadeva in passato”. In questo modo, infatti, si risparmiano risorse pubbliche. Peccato, però, che, nonostante l’arrivo di un terzo legale nell’apposito ufficio comunale, l’Ente locale brindisino avverta ancora la necessità di ricorrere ad un legale esterno – l’avvocato Giovanna Mangiatordi dello studio legale del consigliere comunale avv. Massimo Ciullo (come risulta da profilo linkedin della stessa legale), perfettamente titolata a farlo, grazie ad una procedura MEPA – con l’incarico di sostituto d’udienza. Dalla determina dirigenziale con cui si conferma l’incarico all’avv. Mangiatordi, infatti, si evince che il terzo avvocato assunto dal Comune “non risulta ancora iscritto nell’elenco speciale degli avvocati degli enti pubblici”.
Quanto, infine, alla scelta di un avvocato esterno così “vicino” politicamente, noi abbiamo già detto quello che pensavamo. Ecco, in ogni caso, la nota di precisazione del Comune:
In riferimento ad alcuni articoli di stampa, si precisa che l’amministrazione comunale, al fine di risparmiare quante più risorse economiche possibili, non sta conferendo incarichi legali ad avvocati esterni, eccetto che per situazioni eccezionali.
In totale discontinuità col passato, il Comune di Brindisi si sta costituendo parte civile in tutti i processi penali che lo riguardano, tramite il validissimo ufficio legale interno, peraltro già oberato da un notevole carico lavorativo.
Per motivi di opportunità, trattandosi di un procedimento penale nel quale erano imputati due ex sindaci del Comune di Brindisi, i legali interni hanno chiesto di essere esonerati dall’incarico e l’amministrazione si è trovata nella necessità di nominare un avvocato esterno nell’arco di 40 ore.
Si è pertanto provveduto a contattare per le vie brevi alcuni giovani professionisti brindisini, senza dare alcuna importanza ad eventuali preferenze politiche e scegliendo, tra gli avvocati che si erano dichiarati disposti ad accettare l’incarico con tale brevissimo preavviso, quello che aveva presentato il preventivo più vantaggioso per il Comune.
“La storia della città – precisa infine Mauro Masiello, assessore alla Legalità e Trasparenza – si cambia anche mostrando la massima trasparenza nei confronti delle critiche. Da qualsiasi parte provengano”.