INCHIESTA CUCCHI BIS. IL PM: OMICIDIO PRETERINTENZIONALE. SI AGGRAVA LA POSIZIONE DEL CARABINIERE BRINDISINO

Per il pm Giovanni Musarò, che ha condotto le indagini della cosiddetta inchiesta Cucchi bis, il giovane è morto il 22 ottobre 2009 in ospedale Pertini di Roma a causa del pestaggio seguito all’arresto la notte tra il 15 e il 16 dello stesso mese. Omicidio preterintenzionale e morte di Stefano dopo che chi lo aveva arrestato e trattenuto per spaccio lo ha picchiato: tre carabinieri, tra cui il brindisino Francesco Tedesco, gli altri sono Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Si è così aggravata la posizione del militare (così come quella degli altri due) da lesione personali aggravate a omicidio preterintenzionale, e dato che poi Tedesco con il collega Vincenzo Nicolardi e Roberto Mandolini, allora comandante della stazione dei carabinieri Appia, per coprire la verità, avrebbero accusato altri che in realtà nella morte di Stefano non c’entravano nulla, sono anche accusati di calunnia. Per Tedesco e Mandolini c’è anche il reato di falso verbale di arresto. Un successo per la famiglia Cucchi e in particolare per la sorella di Stefano, Ilaria, che venne querelata da Tedesco per aver postato la sua foto su Facebook accompagnandola da duri commenti contro colui che riteneva “l’assassino” del fratello. Il carabiniere brindisino per quel post ha anche querelato 31 persone che lo commentarono ( http://www.brindisitime.it/caso-cucchi-offese-al-carabiniere-brindisino-in-31-verso-il-processo/ ).

 

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning