Chi ci sarà ad accogliere dopodomani mattina, a scuola, la nostra Giada?
Chi le sorriderà per prima e le chiederà se ha dormito bene?
Nessuno.
O perlomeno nessuno che sia professionalmente preparato a farlo.
Giada è una piccina dalle mille qualità: sorride sempre, è chiacchierona, a modo suo, ama la moda, ha mille amiche e adora le coccole dei suoi insegnanti.
E per fortuna che dopodomani ci saranno proprio loro a spingere la sua sedia a rotelle.
Sì perché Giada non ha l’uso delle gambe, non ha mobilità fine nelle mani e delle lesioni cerebrali, dalla nascita, non le permettono di parlare fluentemente e di farsi capire in modo chiaro.
I disordini avvenuti negli ultimi giorni, proprio per garantire l’assistenza socio sanitaria ai bambini e ai ragazzi con disabilità, ha causato dei ritardi nell’assegnazione e delle ore di assistenza e del personale OSS, provocando grossi disagi ad intere famiglie e alle scuole.
È proprio di oggi il comunicato stampa del Presidente della Provincia Maurizio Bruno in cui si “rassicurano” famiglie e personale scolastico che il servizio sanitario di assistenza inizierà entro l’1 ottobre.
E fino ad allora? Come intende la Provincia garantire il servizio di supporto ai bambini e ai ragazzi che hanno serie difficoltà motorie o relazionali?
Chi accompagnerà al bagno Giada? Chi l’aiuterà a mangiare il suo spuntino? Chi le terrà la bottiglietta d’acqua all’altezza giusta, cosicché possa dissetarsi senza che si affoghi?
Uno dei suoi insegnanti forse? E sarà capace di farlo? Se ne assumerà la responsabilità, non essendo preparato e soprattutto autorizzato a farlo? E perché dovrebbe, a parte che per l’affetto che prova per lei?
E infine, con che animo andranno a lavorare da dopodomani i genitori di Giada e di chi, come lei, è costretto a vivere in una realtà istituzionale che, invece di annullarli, gli handicap li crea?
È scandaloso e umiliante!
Veronica D’Aprile
