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Investimenti post carbone. Il destino della centrale Enel ancora un mistero

L’incontro di oggi a Roma fra Ministero del Made in Italy ed Organizzazioni Sindacali e Datoriali sul futuro dell’Area di Cerano – al quale hanno partecipato la UIL e la UILTEC – ha condiviso i passi in avanti sulle proposte di investimento per il post carbone a Brindisi.

In estrema sintesi: delle oltre cinquanta proposte di investimento presentate negli scorsi mesi, il Ministero sta concentrando l’attenzione su dodici progetti. Si tratta di investimenti considerati «maturi» ed avanzati da Imprese che hanno la piena titolarità delle aree interessate. Su questi dodici progetti si concentrerà l’Accordo di Programma annunciato dal Ministro Urso e che il Governo vuole rendere operativo entro marzo 2026. Sulla carta i dodici progetti – assieme – dovrebbero offrire occupazione a circa 670 lavoratori diretti e ad altri 250 lavoratori nell’indotto.

La posizione della UIL e della UILTEC è stata ben illustrata dal Segretario Nazionale Marco Pantò, che ha ribadito la necessità di conoscere, oltre ai passi in avanti nei nuovi investimenti, cosa ne sarà della Centrale di Enel, anche in ragione della Autorizzazione di Impianto Ambientale (AIA) in scadenza il prossimo 31/12.

Enel è intervenuta nell’incontro di oggi ma non ha chiarito molti importanti dettagli. La Società ha confermato che i processi industriali legati al phase out sono in programma già a partire dal prossimo 1° gennaio, dureranno fra 24 e 36 mesi e coinvolgeranno gran parte della manodopera attuale «anche al fine della salvaguardia occupazionale». Non sono stati condivisi da Enel dettagli circa il preciso numero dei lavoratori coinvolti, le mansioni richieste, il coinvolgimento delle imprese dell’Indotto ed altri dettagli decisivi per il destino di centinaia di lavoratori e famiglie. Occorre comprendere quanti, in attesa che i progetti divengano operativi, usciranno dal ciclo produttivo e prevedere fin da subito un Protocollo di Salvaguardia reddituale. I tempi degli investimenti non possono compromettere in alcun modo la dignità ed il sostentamento di centinaia di famiglie. Per garantire un futuro certo ai lavoratori diretti e dell’indotto attualmente impiegati nell’Area di Cerano è fondamentale programmare fin da subito percorsi di riqualificazione e formazione necessari alle nuove mansioni.

Durante l’incontro abbiamo ribadito l’importanza di stabilire un dialogo diretto fra Sindacato ed Aziende proponenti gli investimenti, al fine di poter conoscere i piani industriali, gli aspetti occupazionali ed i Contratti che saranno applicati, elementi caratterizzanti per l’Accordo di Programma.

La fase storica che viviamo è decisiva: si sta reindustrializzando un Polo – quello di Cerano – che per il Sindacato ha rappresentato e dovrà rappresentare una Area di sviluppo economico e sociale. Un futuro con diritti certi, capace di dare solidità energetica all’intero Paese.

Confidiamo nella sensibilità di S.E. il Prefetto e Commissario per la Decarbonizzazione Carnevale il quale non ha mancato occasione nell’incontro di oggi di ricordare la propria consapevolezza di quanto la Transizione in atto significhi per la tenuta sociale ed economica del territorio. Auspichiamo che S.E. possa essere garante di tempi certi e rapidi per i prossimi passaggi.

Il Segr.Reg. UILTEC Puglia e Coord. per Brindisi – Carlo Perrucci

Il Coord. Prov. UIL Brindisi – Fabrizio Caliolo

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