“Sono passati ormai 8 anni da quando ho iniziato a progettare un’espansione della mia attività equestre, qui ad Ostuni, spero che un giorno la Quarter Dream e questo polo di allevamento e addestramento equini possa rappresentare un fiore all’occhiello per questo Paese ma soprattutto per l’equitazione italiana e pugliese grazie ai risultati ottenuti sul campo ma anche all’impegno sociale che vogliamo intraprendere” si legge in una nota di Converso Elena, titolare della struttura.
“Il progetto – prosegue la nota -, che nasce da anni di esperienza e dedizione, prevede, oltre agli ambienti prettamente dedicati alla cura del cavallo, come le stalle, i paddock e i maneggi, sia coperti che scoperti, anche delle strutture strettamente legate al rapporto tra l’uomo e il cavallo come, ad esempio, il tondino dove si svolgono attività di ippoterapia”.
“Sono felice che nelle commissioni consiliari di attività produttive e urbanistica sia stato sottolineato questo aspetto sociale correlato al progetto imprenditoriale e che, lo stesso, sia stato condiviso trasversalmente dalla sensibilità dei rappresentati politici di tutti i gruppi rappresentanti in consiglio comunale, così come riportato dalla redazione OstuniNotizie.it nell’articolo dell’8 novembre – ricorda Converso -. La valenza sociale del progetto era già stata discussa con il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo e i sui consiglieri che ne avevano fortemente espresso la loro volontà e con i quali si erano già avanzate delle proposte”.
“L’idea – conclude – di introdurre una struttura dedicata esclusivamente all’ippoterapia nasce proprio dall’intenzione di sfruttare tutti i benefici derivanti dalla relazione uomo-cavallo per poter migliorare lo stato di salute dei diversamente abili e dei soggetti con patologie invalidanti. A tal fine, oltre alle attività ludiche da svolgere nel tondino, sarà messa a disposizione una delle strutture da dedicare a corsi didattici necessari alla comprensione del mondo del cavallo prima delle attività pratiche e indispensabili soprattutto per i diversamente abili che vogliono affacciarsi all’equitazione”.
