IRPEF – AMATI: TASSE NON SI RIDUCONO A PAROLE, CHI DICE DI VOLERLO COMINCI A VOTARE CONTRO I CONSORZI DI BONIFICA

Irpef, Amati: “Tasse non si riducono a parole. Chi dice di volerlo cominci a votare contro i Consorzi bonifica”

“C’è un’ostinazione incomprensibile: da un lato si chiede di ridurre le tasse, cosa buona e giusta, e dall’altra non si ha il coraggio di proporre, combattere o sostenere l’eliminazione degli sprechi farmaceutici, dei Consorzi di bonifica e degli extra Lea, molti dei quali non servono ai malati. E quando nel dibattito politico non si prende posizione sugli sprechi, magari presentando emendamenti formali e riducendo il tutto a polemica o provocazione politica, vuol dire che l’intento è la strumentalizzazione del sudore da lavoro delle persone, ossia ciò che porta i soldi nelle casse pubbliche”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

“La prova che il dibattito di oggi in Consiglio possa ridursi a mera polemica consiste nel fatto che la riduzione delle fasce di reddito, obbligatoria per legge statale, comporta la rimodulazione tra le diverse fasce dello stesso gettito. A questo punto una domanda: dovendo rimodulare tra le diverse fasce di reddito a chi è ragionevole chiedere, secondo gli specialisti del piglio polemico senza proposte concrete, il maggiore esborso? Ai cittadini con reddito inferiore o superiore a 50mila euro?
La risposta è ovvia: ai cittadini che più hanno, lasciando immutate le aliquote dei cittadini con reddito inferiore a 50mila euro.
In realtà, tutta questa polemica serve solo a evitare di prendere posizione sugli sprechi veri, a cominciare da quello dei Consorzi di bonifica che ogni anno mi vede in solitaria nel combattere questa battaglia, nemmeno sostenuto dall’opposizione che pure sull’argomento avrebbe l’opportunità di meglio qualificare uno spirito polemico allo stato inconsistente.
E basti pensare che se si eliminassero gli sprechi dei Consorzi di bonifica si potrebbe addirittura eliminare il carico Irpef a carico delle fasce di reddito inferiore a 15mila euro”.

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