Adesso scende in campo anche l’Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) per chiedere un intervento diretto del Miniostero delle Infrastrutture affinchè si faccia chiarezza sul diniego opposto dal Provveditorato interregionale Opere Pubbliche (sulla base di una posizione esposta dal Comune di Brindisi) alla realiuzzazione di un ponte a briccole nel porto medio di Brindisi.
Assoporti teme che queste posizioni intransigenti possano pregiudicare definitivamente lo sviluppo del porto di Brindisi e che tale atteggiamento di chiusura possa determinare situazioni di crisi ovunque si porrà la necessità di effettuare nuovi investimenti infrastrutturali portuali.
In sostanza, il Provveditorato sospende il rilascio di qualsiasi autoizzazione fino all’adozione di un nuovo Piano regolatore Portuale. Una autentica follia, soprattutto se si considerano due elementi: il primo è legato al fatto che Brindisi dispone di un PRP e quindi si tratterebbe,.al limite, semplicemente di aggiornarlo. Ils econdo è legato al fatto che il ponte a briccole va considerata un’opera minore e – come tale – non si può complicare in questo modo l’iter autorizzativo.
Da qui la richiesta di Assoporti di coinvolgere il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Resta il fatto gravissimo che da Brindisi, purtroppo, non parte alcun segnale “politico” di disponibilità a sbloccare ciò che impedisce lo sviluppod el porto. Una riproposizione a tutti gli effetti della inconcepibile “politica del no”.