LA FONDAZIONE LAZZATI LANCIA UN MONITO: DISCUTIAMO SUL FUTURO CHE VOGLIAMO PER QUESTA CITTA’

Sono i numeri agghiaccianti dello studio Forastiere, l’indagine epidemiologica sugli effetti nocivi delle emissioni industriali sulla salute dei brindisini, il prologo dei dialoghi su” Territorio Zero” e “ Comunità dell’energia” promosso dalla Fondazione Lazzati e che vedeva protagonisti  il prof. Livio De Santoli, professore ordinario di fisica e tecnica ambientale della “Sapienza”, Angelo Consoli, direttore dell’ufficio europeo di Jeremy Rifkin ed il direttore della Fondazione Michele Errico. Numeri e dati che solo qualche mese fa convinsero il Ministero della salute ad associarsi al Comune di Brindisi nella decisione di dare parere negativa nei confronti dell’Aia di Enel per la centrale Federico II e che hanno ricordato al folto pubblico che ha riempito la sala universitaria di palazzo Nervegna la drammaticità della situazione in provincia di Brindisi. Il notaio Errico è entrato subito nel tema chiedendo al prof. De Santoli e ad Angelo Consoli come, attraverso l’applicazioni delle loro teorie, fosse praticamente possibile ridurre a zero tali emissioni e se tutto ciò fosse realmente ipotizzabile in una realtà così provata come quella brindisina. L’utilizzo dei fossili per la produzione di energia è un destino già segnato dalla decisione dell’Onu,  dell’ Oms e della stessa Ue che ne hanno stabilito la fine entro il 2030. Questo ovviamente non significa che nel frattempo nulla possa cambiare, anzi deve innescare dei cambiamenti sostanziali, sia nei comportamenti dei cittadini che del sistema economico e sociale che deve promuoverli rimettendo l’uomo, l’individuo, al centro di questo cambiamento non come un numero, non come un mero consumatore, ma produttore anche dell’energia, è stata la risposta di De Santoli, che ha continuato ribadendo che sole, vento, acqua sono bene comuni dei quali ognuno può essere utilizzatore, per cui la presenza di immensi campi di fotovoltaico o di pale eoliche possono essere. Ma tra l’altro è la stessa Regione Puglia che, con l’approvazione del Piano energetico regionale, norma e ribadisce come essenziali l’uso delle rinnovabili e di un territorio ad emissioni zero. Comportamenti virtuosi ch,e se comunque adottati dal solo comune di Brindisi, non modificherebbero di molto la situazione ambientale vista la grande e variegata presenza di aziende nella zona industriale e che porterebbero comunque ad affrontare queste tematiche sotto la voce: Emergenze!

Uscire dalla cultura delle emergenze, ambientali, sociali, economiche. Occorre un nuovo piano per Brindisi, ma soprattutto una visione della città, con territorio zero e con la richiesta di un Pear comune con la città di Lecce la costituzione di una vera e propria comunità salentina che ci consentirebbe di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dall’Europa, ha concluso il notaio: “Noi abbiamo una visione ed un progetto, così come in passato abbiamo saputo affrontare le emergenze della criminalità, ed i segnali odierni sono preoccupanti, del lavoro e dell’ambiente, lo faremo ancora confrontandoci con tutti sulla visione dello sviluppo della città. Sento parlare di emergenze ma non di futuro, il futuro è oggi, parte da qui, noi ci siamo, ma ci vogliamo confrontare su idee e progetti, sulle visioni che anche altri sapranno mettere in campo. E’ questo il terreno del confronto, con i cittadini innanzitutto. Ad altro genere di confronti non saremo affatto interessati”.

 

 

 

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