LA LETTERA – “E AGLI STEWARD CHI CI PENSA?”

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore che volge un appello all’attenzione al mondo degli steward.

 

Buongiorno,

sono Antonio Palermo da Mesagne (BR) e faccio parte di quelle trentamila unità che svolgono il servizio stewarding nelle varie location come stadi, fiere, concerti e ambienti di pubblico spettacolo.

Credo di poter parlare a nome di tutti i miei colleghi affermando che la frase: “nessuno deve rimanere indietro” non valga per nostra figura professionale.
Nel mondo dello sport si parla tanto di taglio/riduzione stipendi per combattere o ridurre problemi nel mondo economico del calcio, ma agli steward chi ci ha pensato? Chi si è posto la domanda: come si può aiutare il mondo dello stewarding?

In merito alle misure adottate dal Governo e cioè il decreto “CURA ITALIA”, tali misure non tengono in considerazione il mondo degli steward e tutto ciò che li circonda.

Con lo stop del calcio e dei vari eventi di pubblico spettacolo, sacrosanto per combattere l’ emergenza da COVID-19, la maggior parte degli steward si trova tagliato fuori dalle misure di aiuto istituite dal Governo.

DA PREMETTERE CHE PER MOLTI STEWARD IL LAVORO CHE SVOLGONO NON È UN
SALVADANAIO, MA BENSÌ UN MANTENIMENTO.

Le forme di sostegno attuate sono rivolte a chi ha o aveva un lavoro regolare.
Purtroppo mai si è fatto qualcosa per trasformare questo lavoro in una occupazione regolata da un idoneo contratto nazionale di categoria e di conseguenza, la situazione di oggi in cui versa il nostro bel paese, è questa.

Mi duole dirlo ma ad oggi lo steward può considerarsi un fantasma.

con vivi saluti–

_Fiorentino Antonio Palermo_

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no_fumo_torchiarolo

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