La Parrocchia SS. Resurrezione ha accolto Don Martin Butrus


“Nonostante le persecuzioni, il popolo Cristiano è vivo, nonostante il dolore che porta nel cuore cerca sempre di disegnare un sorriso e seminare gioia sui volti dei bambini, perché i loro ricordi non portino la stessa sofferenza che portiamo noi. Questa è la Chiesa dell’Iraq, che ancora soffre per la fede in Gesù, ma il Signore la accompagna nella sofferenza per quanto grande essa sia, siamo ancora una Chiesa viva, forte e credente e questo è anche quello che ha detto Papa Francesco che ha visitato l’Iraq tre anni fa. Quello che vi chiedo è di pregare per tutti i popoli che ancora oggi soffrono la persecuzione a causa della fede, preghiamo per la conversione dei persecutori, chiediamo con forza al Signore il dono della pace- Don Martin Butrus”. La statua della Vergine di Batnaya, simbolo del martirio cristiano, il 29 aprile è arrivata presso la Parrocchia SS. Resurrezione di Brindisi e ci resterà per tutto il mese di maggio. Un’occasione imperdibile per pregare per quanti nel mondo sono perseguitati per la fede in Gesù. La statua della Beata Vergine proviene da Batnaya, una cittadina della Piana di Ninive, in Iraq. Fu violata dai terroristi islamici dell’ISIS nell’agosto 2014 e, in seguito, ricostruita da un artigiano della comunità pastorale di San Paolo, su iniziativa del progetto benefico “Aiuto alla Chiesa”, conservando volutamente i segni della profanazione. La mano destra, che era stata amputata, è collocata vicino ai piedi, le fattezze del volto e della corona sono rimaste incomplete, dopo avere ripristinato la testa che era stata mozzata. La statua mariana, simbolo di rinascita per i cristiani iracheni perseguitati, è stata accolta dal parroco, don Marco Candeloro, e dalla comunità parrocchiale con grande partecipazione. Sabato 11 maggio e domenica 12 maggio la Parrocchia SS. Resurrezione ha accolto Don Martin Butrus, sacerdote proveniente dall’Iraq, collaboratore della fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”. Durante le Sante Messe di sabato e domenica, la comunità, con grande emozione, ha potuto ascoltare la testimonianza sulla sofferenza che Don Martin ha vissuto in prima persona con la comunità cristiana del suo villaggio nella Piana di Ninive, a 20 minuti dalla città di Mosul, al tempo della persecuzione dell’ISIS nei confronti dei cristiani iracheni nel 2014. Ad oggi, nella Piana di Ninive, oltre diecimila famiglie sono tornate a casa e oltre il 57% delle abitazioni sono state ricostruite. Due giorni importanti ed emozionanti per tutta la comunità che ha potuto ascoltare una testimonianza preziosa ed indimenticabile. Anna Consales

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