La storia che stiamo per raccontarvi ha davvero dell’incredibile e vede coinvolto un imprenditore edile di Brindisi e, di conseguenza, la moglie ed i suoi due figli.
Torniamo a febbraio del 2024 quando a questo imprenditore viene chiesto da un amico di aiutare un extracomunitario di origini marocchine che era in cerca di lavoro. La vittima di questa vicenda riesce ad inserirlo nell’organico della sua azienda, pur precisando che era una occupazione a tempo, legata ai lavori in corso. In quei mesi è successo davvero di tutto visto che il soggetto in questione ha cominciato a chiedere costantemente denaro. Si è scoperto, poi, che è affetto da una vera e propria ludopatia che va ad aggiungersi a condotte illecite ed estremamente gravi rifeite dagli anni precedenti visto che è accusato di aver sequestrato e seviziato in casa una 42enne e, in un’altra occasione, di aver picchiato a sangue un cognato che non gli aveva prestato del denaro.
Passano le settimane e l’imprenditore brindisino riceve whatsapp con minacce di morte per lui e per la sua famiglia e spesso è successo che il marocchino, nonostante sia agli arresti domiciliari da settembre dello scorso anno, abbia bussato con insistenza alla porta di ingresso della sua abitazione urlando minacce di ogni tipo. In un caso ha addirittura provato ad accoltellare la sua vittima.
Le forze dell’ordine sono intervenute in più occasioni e nei confronti di quest’uomo sono state fatte denunce dall’imprenditore e da sua moglie, ma non è cambiato nulla. L’aggressore viene portato in caserma e poi ricollocato agli arresti domiciliari da cui si allontana regolarmente.
E l’esasperazione cresce di giorno in giorno, con la speranza che non sfoci in qualcosa di più grave.