L’appello di un lavoratore di Cerano alla Presidente Meloni

Illustrissimo Presidente Giorgia Meloni,

Le scrivo per esprimere la mia profonda delusione e amarezza in merito all’esperienza lavorativa che sto vivendo presso la Centrale Enel di Cerano, a Brindisi.

In questo contesto, si percepisce una grave mancanza di trasparenza e comunicazione all’interno delle istituzioni. Solo ieri, su diverse testate giornalistiche locali e nazionali, sono emerse posizioni discordanti all’interno della stessa maggioranza di Governo, sia a livello centrale che territoriale, riguardo alla chiusura dell’impianto.

In più occasioni sono state prese decisioni di grande rilevanza senza coinvolgere noi lavoratori, né informandoci adeguatamente. Personalmente, credo in un ambiente lavorativo in cui le idee e le opinioni dei dipendenti siano ascoltate, valorizzate e tenute in considerazione.

Inoltre, ho riscontrato una preoccupante assenza di supporto da parte di coloro che dovrebbero tutelare i diritti e il benessere dei lavoratori. In momenti cruciali, mi sarei aspettato orientamento, consigli, un sostegno concreto che mi aiutasse a difendere con determinazione il mio posto di lavoro. Al contrario, ho spesso avvertito una sensazione di isolamento, quasi di abbandono.

Nonostante ciò, ritengo fondamentale portare alla Sua attenzione queste criticità, affinché possano essere individuate soluzioni efficaci e sostenibili. L’obiettivo è uno solo: costruire un ambiente di lavoro positivo, motivante e inclusivo, che non lasci indietro nessuno. In questa fase di incertezza, noi lavoratori rappresentiamo l’anello più debole della catena, e sappiamo bene quale sorte tocchi a chi è lasciato indietro.

La ringrazio per l’attenzione e rimango in attesa di un Suo cortese riscontro.

Con osservanza,
Mazzotta Daniele
Lavoratore presso la Centrale Enel di Cerano – Brindisi

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