L’ASSESSORE COVOLO RACCONTA LA SECONDA GIORNATA DI LAVORO AL QUARTIERE PARADISO

Nel quartiere si è sparsa la voce. Dice che sta l’assessore al Paradiso.
Nell’ufficio temporaneo al CAG fanno capolino diversi cittadini con i loro problemi, le loro aspirazioni e le loro idee sul Paradiso.

Anna ha 27 anni, è nata nel quartiere e qui vive con la sua famiglia. Apre la porta del CAG con fare spigliato e chiede a Daniele di me. Ha visto su Facebook che sono al Paradiso in questi giorni, ha preso l’iniziativa ed è venuta all’ufficio temporaneo. Tutti nel quartiere sanno che lei si interessa ai problemi della comunità. Ha sentito parlare della rigenerazione, ma non ha capito in cosa consisterà. Le vie di Piazza Muratori, ci dice, sono piene di buche e strette, se ci parcheggi l’auto non ci passa un’ambulanza né il camion per la raccolta dei rifiuti. La invitiamo domani alla passeggiata di quartiere con l’Assessore Dino Borri, ci lascia il numero, in giornata la chiameremo per accordarci sull’orario.
Mariagrazia e Anna sono sorelle e sono in vacanza. Nate e cresciute a Brindisi, adesso sono a Roma dove vivono e lavorano. Non si sono mai spinte fino a qui, estremo confine del Paradiso. Hanno fiducia in questa amministrazione, conoscono il mio lavoro all’ExFadda, vorrebbero dare una mano alla città con le loro competenze. Mi manderanno un progetto sul metodo autobiografico applicato alle comunità, lo leggerò con attenzione.
Giancarlo e Annamaria abitano alle case antiracket, alle spalle dell’area commerciale della Torretta. Sono due signori distinti, lui lavorava per un’azienda di ascensori, ma adesso è fermo, lei lavora fuori dal quartiere. I figli sono emigrati da anni, il loro unico nipotino lo vedono alle feste comandate. Si lamentano del degrado delle strade vicino casa loro, ma sopratutto vorrebbero fare qualcosa per rendersi utili e partecipare alla vita del quartiere: domani Giancarlo verrà con noi alla passeggiata di quartiere, vediamo cosa ne esce.
Appunti a margine: i cittadini non sono solo portatori di problemi ma anche – e sopratutto – portatori di risorse. La nostra abilità dovrà essere mettere in campo una strategia che mobili le risorse diffuse, le energie di ciascuno e ciascuna.

Vanni ha 30 anni, è un abitante del quartiere ed un attivista politico. Vive qui con i genitori e le due sorelle e conosce tutti. Ha lasciato l’Università qualche tempo fa ed adesso è disoccupato. Ha diverse idee per il quartiere ed in questi giorni ha deciso di stare con me per farmi da guida e ragionare insieme su progetti dal basso in risposta alle esigenze del quartiere. Vanni è un ‘pioniere’ dell’operazione che stiamo provando ad ordire sul quartiere: uno dei primi a crederci e a investirci del tempo disinteressato; una delle persone attraverso cui proveremo, con franchezza e trasparenza, a far transitare la fiducia verso coetanei e conoscenti. Senza promettere niente che non possiamo mantenere.

Al mattino presto ne approfitto per fare il punto con l’Assessore alle Attività Produttive Oreste Pinto sulle opportunità del GAL Alto Salento e sulle attività di promozione che metteremo in campo da Settembre. Alla fine della settimana avremo portato a Paradiso tutta la Giunta! Sotto il sole di Mezzogiorno accompagno l’Assessore all’Ambiente Roberta Lopalco a fare un giro nel quartiere per monitorare la situazione legata all’abbandono di rifiuti. Nei giri di ieri sera avevamo notato diversi punti critici – in particolare un grande accumulo di rifiuti a ridosso della Corazzata; stamattina la situazione sembra leggermente migliorata, ma c’è ancora molto lavoro da sollecitare all’Ecotecnica la società che si occupa dell’igiene urbana di Brindisi da luglio 2017.
Facciamo qualche foto e torniamo alla base. Sul versante rifiuti c’è una buona notizia per il quartiere: Roberta è al lavoro per realizzare al Paradiso uno dei centri di raccolta finanziati dalla Regione Puglia (gli altri due saranno al Perrino e a Sant’Elia), al quale si aggiungerà l’attività delle isole ecologiche mobili e l’apertura in città di un Centro del Riuso che potrà essere una buona occasione per sperimentare forme di economia circolare.

Vanni ha invitato me e Daniele a pranzo a casa sua, piano terra di una palazzina nella parte nord del quartiere. L’invito a pranzo: un grande classico sul nostro metodo di animazione di comunità! ? L’ospitalità dei suoi genitori (Cosimo è un autista di STP, Antonietta una casalinga) è commovente e le polpette fritte le più buone del pianeta terra. A tavola, con Francesca e Erika parliamo di lavoro e opportunità: sono disoccupate e stanno capendo come orientarsi. Francesca è una sarta, ha studiato e fatto un tirocinio. Le parlo dei progetti artigianali di ExFadda, della sartoria e di come abbiamo dato vita ad un posto abbandonato da tempo. Tutti si incuriosiscono ad ascoltare la storia dell’ex stabilimento e lancio una proposta per ricambiare l’ospitalità: andiamo a prendere il caffè a San Vito e facciamo una gita di famiglia all’ExFadda. Ci mettiamo in macchina e siamo a San Vito, faccio fare loro un giro della struttura, incontriamo Vincenzo, Maria, Giuseppe e gli altri e mi sembra tutto assolutamente pertinente per raccontare in una scena quello che possiamo fare se mettiamo al centro la valorizzazione del patrimonio sottoutilizzato e le idee dei cittadini, specie i più giovani. Le persone credono a quello che facciamo, non a quello che diciamo.

Nel pomeriggio torniamo al CAG, viene a trovarci Michele Pignatelli e gli chiedo di spiegare a Vanni come funziona il bando regionale PIN – Pugliesi Innovativi, d’altronde lui l’ha vinto e sta portando avanti MAPabile, un bellissimo progetto di innovazione sociale con le persone non vedenti. Si mettono in un angolo e lavorano assieme per un’oretta. Peer education, laboratori di progettazione, diffusione delle buone pratiche: le potenzialità dello spazio del CAG sono molte e meritano tutte di essere esplorate. Intanto io e Daniele facciamo la mappa per selezionare le ‘stazioni’ per la passeggiata di domani. Alle 19:00 andiamo alla Corazzata, è già il mio posto del cuore nel quartiere. E’ uno spazio che merita di diventare un luogo vitale, un polmone culturale, sociale e commerciale per il quartiere. Ci raggiungono Giulio, Livia e altri ragazzi e davanti ad una birra facciamo il punto sulle condizioni del quartiere e su alcune ipotesi di lavoro.

Andando via ci fermiamo a fare due chiacchiere con Angelone, un abitante del Paradiso, che da ieri osserva e commenta con qualche ironia – ma con malcelato interesse – la nostra presenza nel quartiere. Scherzando gli chiedo: ‘ti sembra una cazzata o una cosa seria?’ Lui mi guarda, strizza gli occhi e sorride, dice: ‘Assessò, le parole se le porta il vento, ma stai parlando con tutti in mezzo alla strada, non chiuso in ufficio in città: questo mi piace!’.

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