Hanno perfettamente ragione imprenditori e lavoratori brindisini a lamentarsi perciò che avviene in questa città. La Lidl costruisce il suo nuovo punto-vendita, ma la maggior parte delle aziende (e quindi delle maestranze) a cui si è rivolta arrivano da fuori Brindisi. Stessa cosa per la Jindal, dove sono in corso lavori per l’espansione dello stabilimento. L’ultima notizia negativa, in ordine di tempo, arriva dall’Enel che nella zona industriale sta costruendo i suoi nuovi uffici. Ebbene, tutti i lavori relativi al completamento ed all’allestimento della sede sono stati assegnati ad aziende provenienti da altre province. Il tutto, ovviamente, con gravi danni per le imprese locali e con gravi ripercussioni occupazionali. Le forze politiche, rispetto a tutto questo, tacciono, a conferma di un distacco reale tra gli interessi della gente e quelli del “palazzo”.
E stranamente tacciono anche le organizzazioni sindacali, Ed anche questo non è un buon segnale. L’affidamento di commesse ad aziende di fuori, tra l’altro, va in direzione opposta rispetto ai tanti protocolli di intesa sottoscritti in Prefettura e relativi alle tutele che dovrebbero essere riservate al mondo produttivo locale.
